lunedì 8 settembre 2008

VIRTUOSISMI DETTATI DA ISABELLA SANTACROCE

A grande fatica, dopo essere riuscito a leggere BEN 30 PAGINEEEE, mica cazzi, di Isabella Santacroce ora voglio fare un esperimento.
Prefazione: leggere 30 pagine della Santacroce è più complicato/noioso che fare a voce, sul posto, una versione di David Foster Wallace in greco.
Dunque col Suo santacrociano, soave, nonché ultra femminile dolce stil artificiale ottocentesco novo, voglio narrarvi la vicenda ottocentesca di due politici ottocenteschi: Silvieaux de la Berlusconasièr e il suo omosessuale ottocentesco amante Fausteaux Bertinuàx.



Spiragli concentrici di disarmonica luce filtrava tra gli spiragli della serranda della stanza 616 dell'hotel ottocentesco gotico barocco “Les Folies de li poèt maledect et bashtardect de lu demònie.”
Nonostante fosse stata una notte di sudori e ancestrali passioni consumate alla luce di candele semiramidesche, l'odore era tutt'altro che acre, ricordava piacevoli umori vaginali di ninfe votate ai piaceri più reconditi di un universo in bilico tra amore e peste medievale, tra dolci boia e terribili quanto eccitanti torture ottocentesche vampiresco barocche.
Silvieaux: - Fausteaux, je suis...
Fausteaux: - Capisco bene la nostra ubicazione locazione loculo parigina, e la mia erre moscia, ma questo mi sembra al limite della presa per il deretano, orsù, per Diana!
Silvieaux, con sorriso accondiscendete (da quell'angolazione ricordava il suo mefistofelico padre Georgeaux W. Bushiandrus de la massonerie) mise a tacere ogni dubbio del suo ottocentesco e barocco amante.
Silvieaux: Questo è amore, oltre i limiti di terrene malattie che perseguitano questo secolo dove tutto e tutti sembrano cercare il retrò e il retro e il retto della retrogradezza, che non so cosa possa voler dire ma che ricorda l'asimettrica perfezione del mio tafanario testicolare.
Fausteaux: - Ordunque ieri notte non ero perso tra i fiumi tortuosi del nostro adorato dio bacco, avevo visto bene lì dove un Vostro testicolo sembrava venir meno in barocca e ottocentesca antecedenza stellare, come il nostro più recondito lato dionisiaco ci insegnò quella famosa notte al bistrò “Les folies de li psicopaticheau che adoravàn le demonieau porquà les satanistes con les scuses de li messes nere scuopavàn gratis le fanziules”
Silvieaux de la Berlusconasièr si bloccò, un macabro manichino che scopre il suo tassidermizzato destino di eterno fantoccio modello non pene munito.
Ciò che sentì in fondo ai pantaloni fu paura e voglia di libertà, la sola cosa che poteva essere fornita lubrificantemente da una frusta borchiata imbevuta di veleno di serpente avvelenato e assenzio scaduto decadi or sono.
Anzi, “or erano” visto che le più grandi narrazioni vengono narrate in imperfetto, così da donare immortali aure mistiche ai racconti della nostra vita.
Fausteaux captò l'improvviso mutamento umorale del suo barocco seppur ottocentesco amante trilingue (francese, greco e friulano stretto come le chiappe di un donzello del caffè “les testicles de la madame Bovary con un ovaier de mien in seguit all'operaziòn per unà cistèt ovricà”) e fece di tutto per riportarlo tra le sue depilate seppur caligaresche (ma che doveva ancora essere girato in Germania) cosce di angelo.
Fausteaux: Amore mio adorato, in loggia ci aspettano, fremono con le verghe turgide, hanno bisogno del nostro dionisiaco amore pagano perché solo con la bestemmia raggiungeremo i misteriosi antri della ragione che soltanto fratello Baudelàire e padre Blake seppero esplorare, con unico inconveniente che si porzionarono il cervello fino a diventare amebe pazze parassiti di loro stessi il male è dentro di noi che il diavolo con le sue lodi ci aiuti a proliferare come larve che al tramonto si rintanano in ovattati teschi di menzogne da ossario vero, tra il ricordo di un bacio non dato e la certezza di una genuina e barocca malattia venerea contratta all'albeggiar del dio sole Horus che ogni anno ci fornisce quell'indimenticabile oroscopo per poter usufruire del prodotto interno lordo della Francia sequestrata dalle oscurantiste forze del bene.
Berlusconasièr capì che se non avesse messo a tacere la voce del suo adorato sarebbe diventato, via transfert paziente/psicologo ottocentesco, impotente a tutti gli effetti in tutti gli orifizi, si tirò fuori la verga e con fare cerimonioso iniziò a menarselo con turgido vigore dicendo:
Zitta, puttana, ti comprai quando avevi cinque anni, il culo ti sfondai con questo stantuffo da giardino comprato in speciale offerta in quel di Castorama, ma ti risparmiai la vita perché la pena è l'unico sentimento che provai e che provo nei tuoi separatisti e signoraggistici confronti.
Una lacrima rigò il volto di Fausteaux, che si tolse la vita con uno stiletto avvelenato, trafiggendosi il cuore, stando attento a raccogliere in una dorata ciotola tutto il suo sangue, così da poter avvelenare le sventurate sventure della virtù.
E quando il Fausteaux spirò, Berlusconasièr andò rammaricato ad acquistare una villa al centro del mondo, ove poté, ogni giorno della sua vita, usufruire dei paradisiaci nonché artificiali ottocenteschi piaceri che soltanto la carne di teneri fanciulli possono diffondere nell'anima.



Spero siate riusciti a leggere tutto.
Ora siete intellettualmente, politicamente e spiritualmente più poveri del 23,46% ma avete capito che già nell'ottocento erano ottocenteschi, barocchi e maledetti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo, bell'esercizio,mi hai anche convinto a non leggere nulla, mai e poi mai,della Santacroce.
In oltre se scrive(lei) davvero così può effettivamente tralasciare i contenuti,tanto ho l' impressione che l'effetto sarebbe identico.
Ps: si passo sempre,ma non mi piaceva come stavi scrivendo e non mi interessava commentare.
Ps2(ahaha eguaglianza non voluto con la nota console): IL friulano è una lingua da difendere con il coltello tra i denti,Diu purcìt.
ciao
Diego

Anonimo ha detto...

la vita è un bluff è un 3x2 in un negozio in cui tutto costa il 50% in più, e prima o poi finiranno le offerte promozionali. Quest'ultimo post è fichissimo!