domenica 4 luglio 2010

ALTRE DELUSIONI, ALTRI GAS: DIO, TI PREGO, RICHIAMAMI A TE, COSICCHE' POSSA MANDARTI AFFANCULO DI SPIRITO.


NON E' UN MONTAGGIO.
QUEST'OPERA E' STATA VENDUTA PER PARECCHIE MIGLIAIA DI DOLLARI.
CHI L'HA FATTA E' UN GENIO.
PUNTO.
FANCULO CHI ROMPE IL CAZZO CON "LE COSE SACRE NON SI TOCCANO" OPPURE "MIA MADRE SCOPA SOLO CON MIO PADRE, DA 50 ANNI E NON "CI SCOPA", CI FA L'AMORE, ANCORA COME LA PRIMA VOLTA QUAND'ERANO A BORDO DELLA TOPOLINO SCASSATA DI MIO NONNO E MIO PADRE UBRIACO SI E' SCOPATO UN PO' ANCHE IL CAMBIO ED E' LI CHE SONO STATO ORIGINATO".
A
H, DIMENTICAVO: A PIETRALCINA, INNANZI AL SANTUARIO C'E' DAVVERO UN MC DONALD... COME A DIRE: "PRENDILO IN CULO DA DIO, SI', MA RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE E, SE TI RIMANE TEMPO NON SCORDARTI DELLA TUA DOSE GIORNALIERA DI ZUCCHERI MULTI NAZIONALI".





DIO, PERCHE' TI SEI RICHIAMATO PIETRO A DISCAPITO DI LUI, CLONE SPICCIOLATO E ADORATORE DI ALTRI DEI ALL'INFUORI DI TE?
EVIDENTEMENTE NON TI IMPORTA DEL FATTO CHE TU E TUO FIGLIO STATE PERDENDO POPOLARITA'. LA GENTE STA RIPIEGANDO LA PROPRIA ADORAZIONE SU ALTRE ICONE TIPO RELIGIONI IMPROVVISATE E STRANI MODI DI ALIMENTARSI






HO GIA' CITATO QUESTA OPERA MA AVEVO LETTO UN CENTINAIO DI PAGINE E POI L'HO MESSA DA PARTE.
NON ERA IL MOMENTO.
OGNI COSA HA IL SUO MOMENTO.
IN QUESTI ULTIMI DUE ANNI HO INIZIATO MOLTI LIBRI, PER POI LASCIRLI A META' O POCO DOPO, NON SO PERCHE'.
NON RIUSCIVO PIU' A LEGGERE/SCRIVERE NARRATIVA.
HO RIPRESO IN MANO QUESTO GIOIELLO E IN TRE GIORNI L'HO QUASI FINITO.
E' UN CAPOLAVORO, UNO SEI LIBRI DELLA MIA VITA.
CAZZO, TRA QUESTO, "GENERAZIONE X" DI COUPLAND, "INFINITE JEST", "UNA COSA DIVERTENTE CHE NON FARO' MAI PIU" DI FOSTER WALLACE ECC...
GLI ANNI '90 SONO STATI INUTILI IN TUTTI I CAMPI DELL'ARTE TRANNE CHE NELLA LETTERATURA.
FIDATEVI; E' STATOIL NEO RINASCIMENTO PRIMA DEL NEO MEDIOEVO



Come si fa a produrre dal culo scie chimiche (scoregge) al salame piccante nostr-ano marinato nel sudicio, quand'è ormai due mesi che non tocchi più insaccati e carne varia?

Ci sono, forse era l'aglio sulla pizza di ieri.

Ecco perché i Veda dicono esplicitamente, senza alcuna remora di alcuna natura diffamatoria, che verdure tipo melanzane, AGLIO, cipolle, sono pesanti, conducenti non alla felicità, all'energia, all'elevazione spirituale bensì a...

Potrei dire “affanculo i Veda” eppure ho una Chernobil tra le chiappe, mentre il vicinato chiede pietà, pregando che tutto questo smetta nel migliore dei modi, miglioremente migliormente di quanto accadde nell'omonima centrale nucleare ubicata nella terra delle badanti ad vitam per personam (non esiste solo l' “ad” all'infuori di facebook, myspace, msn).

Scritte queste righe sono andato al bar a prendere un immeritato caffè.

Come un pianeta empio di gas astrali vagavo, disseminavo fetenti porzioni magmatiche abominevoli nel cosmo.

Spetta, va': vado a cagare e torno, già che ci sono.

Eccomi di ritorno 3m 52sec dice il cronometro del cell.

Ne mollavo una poi mi allontanavo, ignaro del dissipamento gassoso.

Dico “ignaro” perché ho capito tutto quand'era troppo tardi.

Quando la fai tu ed è tua, oltre che orgoglioso e rigoglioso, non puoi assolutamente essere obbiettivo riguardo la portata del danno (quanto puzza/quanto impiega per dissiparsi, il livello materiale del danno misurato su scala Richter ecc.).

C'è bisogno di qualcuno che ti faccia notare da che parte si è rivolta la tua vita, quale strada essa abbia imboccato, come fosse un'entità esterna dislocata dal corpo e dall'animaccia tua.

Mentre scoreggiavo in movimento, cercando di aerare a mio personalissimo modo tutto il locale (mi sentivo un Arbre Magique mobile malsano di 1m e 75cm), come se volessi imprimere nell'apparato olfattivo e nell'apparato pensante della gente la convinzione che QUELLO fosse l'odore VERO, EFFETTIVO, SISTEMATICO del locale, e non un misero isolato episodio dislocato dovuto alle scorrette abitudini alimentari di uno degli occasionali avventori presenti lì sul luogo del delitto in quello specifico momento.

Ho letto la conferma delle mie sbagliate azioni sul viso della gente.

Vi giuro: c'erano una decina di persone.
Eravamo a porte aperte.

Avete presente la faccia di Anna Magnani in “Roma città aperta” quando realizza di essere stata inculata dal padreterno a 361° (Egli può permettersi primati non concessi a noi comuni italiani, ciò che si chiama “una marcia in più”) ?

Cazzo, ho perso il filo del discorso, come successe al condottiero prima di Teseo.
Seguivano il filo d'Arianna per farle il filo.
Anche se alla fine mi sa che manco Teseo ha inzuppato il Pan' di Stelle.

Ricapitolo: locale aperto, una decina di persone testimoni dell'apparizione gassosa tutt'altro che di natura mariana (anche se... qualcosa di sacro ce l'ho visto nella situazione).

Ho pensato alla faccia di Anna Magnani alla fine di “Roma città aperta”.

L'espressione dei commensali era più tragica, viva, reale, sentita.
Lontana anni stellari dalla recitazione della defunta attrice.

SE VI FOSSE STATO UN REGISTA MUNITO DI TELECAMERA A SPALLA E AVESSE IMMORTALATO/RESO IMMORTALE QUELLE ESPRESSIONI D'ARRENDEVOLE SENSO DI RESA COSTERNATO, A CAUSA DELL'ABERRANTE DISUMANA PUZZA PRODOTTA DAL MIO INTESTINO...

Lo so.

Negli anni '90 ci hanno riprovato una seconda volta.

Il risultato sono stati “Mary per sempre” e “Ragazzi fuori”, film che consiglio vivamente.

Con le espressioni di sofferenza impresse sulle facce dei poveri italiani obbligati a prendere il caffè in presenza della malata natura prodotta dal mio culo, sottoforma di tanfo da camera a gas hitleriana, e un virtuale regista pronto a rendere eterne tali emozioni vere, sincere, AVREMMO POTUTO REALIZZARE IL TERZO AVVENTO DEL NEOREALISMO ITALIANO.

Neorealismo: scoreggiavo, la gente inorridiva.
Pensavo ai film di De Sica, Pasolini, tutti gli altri tizi di quei cd lì.

... e intanto, da pianeta gassoso che sono, ci giro intorno alla terra, non intenzionato a tornarvi per rammarico, mancanza di stimolazioni/benzina per mandarmi avanti, vivere la vita nella società.

E ci giro, anche se poi verrà fuori, oh, sì, verrà fuori.
Mai tenersi le cose dentro.

Anche se quelli al bar non sarebbero molto d'accordo.

Do sempre addosso all'Italia, la mia nazione, la mia terra.

Vado a fare colazione al bar.

Sono orgoglioso della mia terra.

Quando i comunisti anarco fascisti di merda mi danno addosso, dicendomi “italiano medio schifoso” non me ne importa.

Penso alla nostra adorata cultura, un po' come Emanuele Filiberto di Sto cazzo.

Penso ai nostri artisti rinascimentali mercenari.

Ai nostri santi poeti navigatori (quando non erano persi nell'atto di benedire componevano versi prosaici mentre erano imbarcati su di una nave?)

Penso ai nostri reality show.

E ardentemente ardo di passione ardesiana.

Non sarà un fottuto programma di scrittura a dirmi come devo vivere.
Se nella mia mitologia personale “ardesian” esiste vuol dire che.

C'è!

Non posso più girarci intorno, rischio di fare la fine di quell'alcoolizzato visto a Roma sei anni fa.

Immaginate la scena: c'era la pattuglia degli sbirri parcheggiata col cofano del muso della sbirro auto puntata verso lo spettacolo.

L'ubriacone girava e girava.

Manteneva un'egregia distanza dal bordo cementifero della rotatoria, sembrava un tragitto studiato al computer, effettuato da un perfetto cyborg infallibile.

Girava, girava con gli sbirri che guardavano, guardavano.

Verso il 78/79novesimo giro sono intervenuti.

Gli hanno fatto il palloncino.

Il palloncino diceva (solo in Italia anche i palloncini hanno qualcosa da dire (seppur scontata) al pubblico che è a casa e ci guarda) che il tizio aveva superato di ben diciotto atmosfere il limite alcoolico consentito.

Ma gli sbirri erano persone giuste, rispettose degli artisti e del talento, e hanno premiato l'infallibile senso d'orientamento del ragazzo, permettendogli di parcheggiare l'auto e tornare a casa a piedi, senza il conseguente ritiro di patente e di esistenza lavorativa tutta.

Arrivo, arrivo.
Ecco.

Prima l'Italia (nazionale cocaino calcistica) ha perso il mondiale “tornando a casa senza onore” come dicevano i giornali (scritti da non giocatori non professionisti) spezzandoci il cuore, lasciandoci senza speranza per il domani.

Ora ci ha hanno tolto il piacere di esistere nello stesso pianeta di Taricone.


Io non so con quale dio debba prendermela.

Perché ci stai facendo tutto questo?

Eh?

Taricone è stata una di quelle persone che, fin quando non è morto, l'opinione pubblica non se l'è inculato per niente, se non per deriderlo delle sue pressoché inesistenti doti (fisico da terronespacconezingaronapoletanmilanesedimerda ormonale a parte) e la sua faccia IDENTICA (vi invito a fare un confronto) a quella della pocciuta cuoca fallita Antonella Clerici.

Andate a controllare le foto.
Fratello e sorella gastronomici.
Incestuosi.
Ma fratelli.

Come me, penso che anche tutta la nazione sia in lutto.
Non è come al solito un altro escamotage architettato dai media per distrarre l'opinione pubblica, focalizzandola/fossilizzandola su fatti inutili di nullo valore, così da distrarla dalle questioni di reale interesse.

Taricone è morto, con esso una parte dei miei addominali.

Su youtube ho visto video commemorativi a bizzeffe.

Per rendere omaggio alla Sua essenza non v'è una sola occasione in cui non appaia a petto nudo.

Ma nulla può tributargli ciò che davvero si meritava e si merita per inviolabile diritto umano.

Taricone era un amico, un fratello, un esempio per tutti noi.

Al posto della canonica rubrica “Cosa succedette *** anni fa di questo giorno”, parto ora con una breve lista di tutte le cose che ha fatto per noi o almeno per me.

DIO PERCHE' INVECE DI TARICONE NON TI SEI PRESO L'ALTRO TERRONE CLONE DI PIETRO CHE SI E' TATUATO SUL BRACCIO PADRE PIO PER ENTRARE NELLA MEDESIMA CASA DEL GRANDE FRATELLO, ADORANDO ALTRI DEI ALL'INFUORI DI TE?!

EGLI MERITAVA, PIU' DI PIETRO, UNA DIPARTITA LENTA E MUNITA D'ATROCI SOFFERENZE.

PERCHE'?

PERCHE'?!

Pietro Taricone ha insegnato a mio figlio ad andare in Bici.

Pietro Taricone mi ha insegnato ad avere un fisico scultoreo anche mangiando porchetta tutti i giorni con a disposizione solo 15min liberi per l'esercizio fisico in un arco di 24 ore, sebbene non abiti in Korea o in altri paesi governati da esplicita dittatura, dove la giornata lavorativa ammonta a ore 21.

Pietro Taricone mi ha mostrato come si recita senza l'ausilio del verbo, basando tutto sulla recitazione oculare, tecnica da egli affinata, riconosciutagli dal defunto Stanislavskij.

Pietro Taricone mi ha fatto riflettere su quanto una nazione unita abbia bisogno di una popolazione dotata di microchip RFID per essere più sicura, serena.
E palestrata.

Pietro Taricone era il mio bastone e non lo mancavo di nulla.
Mi seguiva quando caricavo troppo alla panca per espaSere i pettorali e i tricipidi stando attendo ai digliceridi.

Pietro Taricone era l'alternativa ad Alberto Tomba quando recitava nell'ingiustamente sottovalutato dalla critica “Alex l'ariete” il di cui retro copertina della vhs recitava a sua volta.

Cito testuali parole.
NDR: possiedo una copia originale della videocassetta, AUTOGRAFATA da Mariangela Melato, la quale non recitò nella pellicola ma si prese la briga di leggere il libro ad alta voce di fronte ad un registratore, cosicché noi impegnatissimi indaffaratissimi esseri sociali potessimo goderci l'audio book in palestra, mentre facevamo shopping,

Cazzo, non lo ritrovo.

Grande perdita.

Altro dolore.

'coddio.

Comunque era tipo: “Più affascinante di James Bond”, “Più tenebroso di Conrad” e quella roba lì vertente al “più di/meglio di”, formula molto in auge nelle operazioni di marketing riguardanti le pellicole horror di oggigiorno.

Alcuni esempi?

Più agghiacciante de “il silenzio di tua madre maltrattata”, più spaventoso de “Le emorroidi degli innocenti psicosomatici”, “Il film che ha fatto cagare addosso Stephen King, l'uomo che dopo 2000000000 pagine e 321 romanzi enciclopedici non ha fatto cagare addosso nessuno” et simili.

Ma ho sforato, non stavo osannando Tomba, colui il quale dovrebbe risiedere nel luogo indicato nel proprio cognome, a discapito del mio amato Pietro.

Pietro Taricone era quello che c'era sempre, pure quando mi si bucava la gomma e lui mi sollevava l'auto per farmi risparmiare prezioso tempo destinato ad allenare gli addominali, senza essere costretto ad aprire il portabagagli, estrarre il crick, farmi un po' di crack, estrarre la gomma compromessa, porvi al suo posto una gomma Pirelli nuova di zecca e tenia solium.

Pietro Taricone mi ha dato una mano a capire che col chest press puoi espanderti oltre la sfera del suono e vantartene con le avventrici della palestra frequentata.

Pietro Taricone mi ha insegnato a tagliare i grissini con il tonno senza romperli.

Pietro Taricone è quello che ha convinto mia madre, la quale vive in un mondo all'inverso, ad ingrassare ulteriormente per, a modo suo personalissimo, assomigliargli il più possibile.

Pietro Taricone mi ha insegnato a modificare i miei modellini di micromachines per farle correre più veloci senza venire arrestato per eccesso di lentezza cerebrale.

Pietro Taricone mi ha insegnato che sebbene un uomo presuntamente presuntuosamente adulto abbia figli a carico, sopratutto piccoli, non significhi per un cazzo ch'egli non possa dilettarsi in eroiche, spericolate azioni come lanciarsi col paracadute e diventare un'omelette proteica per poter metter su massa muscolare, o fare bunjee jumping senza elastico e uscirne illeso con la sola forza degli addominali/ammortizzatori d'urti.

Pietro Taricone mi ha fatto capire cos'è bene, cos'è male.
E fottermene senza remore.

Pietro Taricone mi ha illuminato sul corretto utilizzo dei Tacos.

Gettarli nel cesso; troppi carboidrati, troppi grassi.
0 proteine.

Pietro Taricone ora mi sta facendo capire che “Taricone” nel programma di scrittura di OpenOffice.org Writer è errore sottolineato rosso.

Pietro Taricone mi ha insegnato che “Il vecchio e il mare” non è solo un romanzo di un depresso alcoolizzato sucida per noia, ma uno stile di vita per chi vuole mettere su il fisico alzando canne da pesca anziché comuni attrezzi da sala ginnica attrezzata.

Pietro Taricone era la pallina sia sul Bianco e sul nero dello Ying Yang.

Pietro Taricone era l'unica carta degli Arcani Superpotenti dei Tarocchi calabresi.

Pietro Taricone era la prova che dietro un fisico palestrato si può nascondere un cuore palestrato.

Pietro Taricone era il Foster Wallace di tutti i solarium d'Italia, postmoderno avant pop per dovizia di dettagli glutei.

Pietro Taricone sapeva come ingannare il tempo senza venir denunciato da questo (cioè, senza che il tempo se ne accorgesse e che segnalasse il furto alle autorità competenti).

Pietro Taricone era la prova che in Italia siamo ben altro che pizza, spaghetti e mandolino.
Siamo anche esseri fisici.
Fisicati.
Ignari della meccanica quantistica.
Ma fisicati.

Pietro Taricone era la linea di confine tra il pagliaccio tragico leoncavallesco e il goliardico pagliaccio Baraldi.

Il pagliaccio banana dovrà attendere il suo turno, in fila, come tutti gli altri, senza aspettarsi trattamenti di favore.
Chiccazzo si crede di essere, eh?
Dico a lei, col naso rosso gigante che più che un naso da clown sembra un radicato tumore oltre il parossismo tragico.
Si, proprio lei!

Pietro Taricone era la musa di Ron Hubbard nel periodo in cui si era rifugiato sulla sua barca, circondato da bambini, per sfuggire all'arresto a causa della sua presunta (e provata) fiorente attività manipolatrice e pedofila.

Pietro Taricone era il 13° apostolo, quello che faceva sì che Gesù mantenesse un fisico asciutto e ben definito anche per la “prova croce” (noi ci preoccupiamo solo della “prova costume”, una settimana l'anno, prima delle vacanze balneari).

Pietro Taricone.

Stop.

Qualcuno vuole aggiungere qualcosa?

Pietro Taricone è quello che ha devoluto in beneficenza 10,000,00€ vinti col gratta e vinci alle vittime di Michael Jackson (ora che l'opinione pubblica è fossilizzata su lacrime nostrane si può (s)parlare dei lutti non più hip cioè out d'oltre oceano ma non d'oltre Alpi).

Pietro Taricone è riuscito (però con scarsi risultati) a dissuadere il mio cane a mangiarsi più di un etto di prosciutto cotto oggi a pranzo dimostrando che la sua forza supera le fottute barriere “de la terra fredda, de la terra negra, del sol' che più lo rallegra ne lo risveglia amor').

Pietro Taricone ha vinto il nobel per IL fisico sollevando 250Kg senza chiedersi perché.

Pietro Taricone ha spiazzato la critica di Cannes riportando in auge il neorealismo anche senza esser stato presente stamattina nel bar dov'ero presente io.

Pietro Taricone ha battuto il muretto a squash.
Senza sudare.

Pietro Taricone è stato l'indiscussa star di “Don Gnocchi, l'angelo dei bambini”, (non me lo sto inventando, mi piacerebbe avere un'immaginazione del genere), “Distretto di polizia”, “Radio West” (nel ruolo di un cowboy superdotato), “Maradona, la mano de dios” (nel ruolo di una mano), e di “Tutti pazzi per amore” nel ruolo di uno schizofrenico ossessionato dal feticismo dei piedi sporchi, interpretazione valsa il paragone con l'attore italo americano (solo per affiliazione mafiosa col boss John Gotti) Robert de Niro nel ruolo di Michael ne “Il cacciatore” di Michael Cimino, vincitore di svariate statuette, anch'esse palestrate).

Pietro Taricone planava leggiadro sulla vita, anche se è atterrato male.

Pietro Taricone si è diplomato al liceo con 101/100 e non si è laureato in giurisprudenza in quanto la prudenza non è mai stata il suo forte.
Mai.

Pietro Taricone in vita svolse varie mansioni, tra cui l'amministratore di condominio in un caseggiato di portoricani sbarcati da navi di banane tipo Tony Montana e Manolo (Manny) Rivera.
Dopo aver cambiato domicilio, il neo incoronato amministratore condominiale diventarono i fratelli Righeira.

Pietro Taricone ha penetrato la vincitrice (non morale, non nel senso immorale, bensì moralmente gli italiani amavano lui) della prima edizione de “il grande fratello” sebbene l'opinione pubblica fosse convinta del fatto che in un sistema capitalistico totalmente dipendente da un medio alto standard di vita che suppone il massiccio utilizzo di avanzata tecnologia in tutti i settori della vita quotidiana dell'uomo medio, aggirare il grande fratello sia possibile come far leggere “1984” a un bambino di 30 e convincerlo che George ci aveva azzeccato tutto in pieno, come più di dieci anni prima aveva già fatto Huxley col suo encomiabile “Il mondo nuovo”, da non confondere con l'omonima canzone di Neffa, dove il cantautore partenopeo veniva metaforicamente “Trascinato sotto dall'onda”.

Pietro Taricone ha rifiutato l'invito in massoneria rivoltogli dal venerabile maestro piduino Maurizio Costanzo, sebbene l'incarico facesse gola a molti. Gli aveva offerto il ruolo di “attaccante terzino sinistro custode della chiave del tempio di Hiram Bullock, da non confondere come un parente dell'omocognomica Sandra Bullock, vista di recente su canale cinque e su un video porno per ripicca diffuso su internet dal suo ex, il quale se la scopava vestito da Hitler e mentre se la inculava faceva il saluto romano e non me lo sto inventando questo.

In realtà il filmato c'è ma non l'ho trovato. Come spesso scrive David Icke: “Se qualcuno ha ulteriori informazioni a riguardo, è pregato di contattarmi”.

Farmi una sega con Sandra Bullock non recitante sarebbe uno dei punti più bassi della mia carriera; per fare l'artista si deve toccare il fondo almeno una volta

Pietro Taricone ha interpretato Superman, superando di gran lunga l'altrettanto deceduto/paraplegico Cristopher Reeve, nel video “Se tu sei con me” di Sirya (da non confondere con la guerrafondaia nazione) dell'anno di nostro malvagio signore sottrattore di santi 2002.

Pietro Taricone è stato opinionista in un reality condotto da Alba Parietti dal titolo “Scopri cosa succede laggiù da qualche parte nell'interdimensionale buco nero tra le mie chiappe”, e il buttafuori amico/aiuto di Pasquale Africano, guardia giurata di Forum, anch'essa deceduta.

Se ne deduce che, come succedeva nel film Forrest Gump, chiunque abbia incontrato Pietro Taricone sia deceduto in miserrime condizioni, senza possibilità di fuga dalla bieca mietitrice.

Pietro Taricone è riuscito ad essere amico d'infanzia di Roberto Saviano senza farlo morire come gli altri, sebbene la testa del partenopeo scrittore/giornalista sia l'oggetto delle fantasie erotiche di svariate migliaia di boss camorristici.

Hahahah, scusate; sto leggendo su wikipedia la biografia di Taricone. E dove potevo trovarla se non lì?

Prima, qualche riga sopra, quando parlavo della fiction “Maradona, la mano de dios” originariamente avevo scritto che Taricone interpretava “una bustina di cocaina”, poi corretto con “interpretava la di dios”.
Ora ho letto che nell'acclamata fiction interpretava UN PUSHER HAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAH.

Torno serio.
Celebriamo l'eroe.

Pietro Taricone ha recitato in uno spin-off sebbene fosse dichiaratamente contrario alle droghe tutte, pure quelle leggere

Gli anabolizzanti vengono considerati “droghe bonarie”. La televisione ne è a favore.
Ne è pro.

Pietro Taricone ha recitato nel film “Feisbum il film” per poi rimanere collegato in rete più di 72 ore consecutive, sentendosi ingannato e derubato del suo prezioso tempo originariamente destinato ad essere impiegato (indovinate come?!) altrove, per non aver trovato l'omonimo social network, il cui nome reale è simile a quello del titolo del film da egli magistralmente interpretato ma differente per ben 6 lettere (“Feisbum/Facebook; seppur impercettibile/invisibile a occhio nudo, una millimetrale differenza intercorre tra i due nomi propri di sito internet maschile singolare).

Durante il suo periodo di maggiore splendore intellettuale, il “Corriere della sera” ha definito Pietro Taricone “Macho, filosofo, rubacuori”. Il vate ha sorvolato le lusinghe apportategli da appellativi quali “Macho” e “filosofo” ma se l'è presa sulla definizione “rubacuori” smentendo di fronte a una sala piena di interessatissimi giornalisti: “Rubacuori? Io rubo? Voi siete tutti razzisti. Uno ha la pelle scura, ha un fisico innaturalmente gonfiato e subito pensate che è uno zingaro ladro.

Pietro Taricone ci mancherà, ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita di tutti noi. Speriamo che la sua dissipata materia, la sua anima, chiamatela come vi pare, abbia lasciato questa dimensione per andare a colmare la vita del debito pubblico, ammontato non pochi milioni negli ultimi tre nanosecondi.

Ho sforato, scritto tanto tanto tanto tanto.
Perciò ciao, ci vediamo la settimana prossima su questi videoschermi lcd al plasma.
Lo stesso plasma che correva nei muscoli di Pietr...

Ok.

Basta così

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