domenica 25 luglio 2010

LOVE PARADE... E ALLORA? L'AMORE SI FA STROFINANDO, NON SCHIACCIANDO. PSEUDO SAGGIO SU UNA PARTICOLARE GIORNATA LAVORATIVA


PIU' SBARELLA PIU' WALTER WHITE DIVENTA UN IDOLO.
ORA CHE HO FINITO LA TERZA STAGIONE, COME FACCIO AD ASPETTARE IL 2011?!
E SE MI VENISSE UN TUMORE AL CERVELLO PRIMA?
E SE MI SCOPPIASSE UNA VENA DEL CERVELLO?
UN EMBOLO?
VI PREGO, SBRIGATEVI!!!




DESTRA, SINISTRA, CENTRO?!?!?
SPEGNI QUELLA MERDA DI ORGOGLIO, DIMENTICA LE CAZZATE PIGIATETI A FORZA DALLA CHIESA, DALLA FAMIGLIA, DALLA SCUOLA, DALLA TV, DAI TUOI PATETICI SIMILI.
ACCENDI IL CERVELLO.
CE L'HAI, PORCA TROIA.
GUARDA QUESTO COL CUORE, CON RAZIOCINIO, POI DIMMI SE E' POSSIBILE CHE UN PAESE OCCIDENTALE, PRESUNTAMENTE "NON" SOTTOSVILUPPATO, POSSA FARSI PRENDERE PER IL CULO COSI' PALESEMENTE DA UN RACHITICO PORCO NANO MANIPOLA ANALFABETI SCHIAVI DI UN ANTIQUATO FOLKLORE FALLIMENTARE PER DECENNI E DECENNI.
AVRESTI IL CORAGGIO DI DIRE IL CONTRARIO?
OK, ALLORA SONO UN COMUNISTA DI MERDA CHE NON CONOSCE L'AMORE E PREDICA L'ODIO.
MMMM, MI PARE DI PARLARE STAMPATO COME UN AUTOMA... NO, NO, NON PENSARCI, SEI INTELLIGENTE, RAGIONI CON LA TUA TESTA, NON TI FAI DIRE DA NESSUNO QUELLO CHE DEVI FARE, CERTO, CERTO.
GRANDE SABINA, TI AVEVO SOTTOVALUTATO.







IL MONDO VA MALE, LA VITA E' COSI' TRISTE PERCHE' NELLE SCUOLE NON SI INSEGNANO QUESTO LIBRO.
DA COMPRARE ASSOLUTAMENTE.
PULITZER MERITATISSIMO.
UN PROTAGONISTA CHE ARTURO BANDINI GLI FA UNA PIPPA... E PENSARE CHE LO SCRITTORE SI E' SUICIDATO GIOVANE, E SUA MADRE HA DOVUTO GIRARE GLI EDITORI DI MEZZA AMERICA PERCHE' NESSUNO VOLEVA PUBBLICARE IL CAPOLAVORO DEL FIGLIO!!!






Se oggi guardi il telegiornale di sky leggerai tante di quelle volte la parola “morto/a” da farti 666 risate.
Ma non è un problema; il gran maestro pedofilo massone Henry Kissinger ci classifica come “inutili bocche da sfamare”, perciò gli do ragione, essendo lui uno dei potenti sapienti dalla parte dei buoni in quanto buono egli stesso premio nobel per gli scat film girati dalla madre quando aveva quattro anni.

Sentendo l'artificiosa frase “il tunnel della morte” penso all'orifizio posteriore della madre del salvatore cattolico cristiano millantato dagli zoofili vaticani, piangendo per tutti i tera kilometri di carne putrida che ci hanno vigorosamente strusciato contro.
Alle malattie infettive contratte.
Al bisogno d'affetto colmato con un bello schiaffo a mano aperta e bagnata.

Nell'islam, per l'islam, mangiare maiale è peccato e capisco perché; la “divinofagia” è un'aberrazione del capitalismo imperialista americano.

Il capitalismo non è fallimentare come dicono; senza di esso la nostra vita sarebbe niente.
Abbiamo gli addominali da definire, l'altezza e la glamourità dei tacchi che indossiamo, ciò che gli altri pensano di noi, a tenerci attivi, pronti a lavorare ancora e ancora per accumulare materiale gioia da sfoggiare con noscialàns (l'ho scritto giusto? Qua mi da errore; nel dubbio mi faccio di metanfetamina sperando che qualche teen divo torni a infiammare il mio cuore impasticcato).

Non parlerò della “strage” della Love Parade, ne dello sbigottimento provocatomi dall'apprendimento dell'esistenza di un'organizzazione chiamata “unità di crisi”, della visione vernacolare di un tizio pagato per mettersi le mani nei capelli e, bestemmiando nel suo originario dialetto urlare “per la barba infetta del creatore, ci shtà la crisi, allora è finita la crisi, c'è ancora lavoro, potrò comprarmi LCD 32'' della Panasonic.

Non so se è il caso di parlare dell'esperienza chiarificatoria vissuta “per caso” (nulla è per caso, man con il karma che, non si sa perché, se sei figlio di troia ti ridà indietro merda, se fai il buono ti dona denunce).


Lo faccio.

Ormai è un anno e due mesi che svolgo la funzione sociale, dall'utilità umana medio basso bassa, di volantinatore.
Guadagno 25€ per dare alla gente l'opportunità di sfogarsi contro di me per il grave atto di portare “ste carte di merda sporcano non sappiamo più dove buttarle basta avete rotto i coglioni”, per citare un simpatico cittadino che se l'è presa con me, presumo a causa della prostituto delinquenza ipotizzata per un futuro non troppo imminente nei confronti della sua irrequieta pargola di anni 5, impegnata a combinare mefistofelici casini e rumori molesti con un trattore a pedali.

Per quello non me la sono presa.

Così si fa, abituateli all'agricoltura sin da piccoli, questo NON è un male, anzi, potrebbe salvarci il culo dagli ogm e dai microchip RFID.

Ho la testa talmente confusa che mi ci vuole una birra.
Ora torno.

No, cazzi a parte, scherzo.
La birra al mattino fa venire le rughe e la pancia.

Quando san Pietro mi giudicherà, come in tutti i colloqui, l'aspetto esteriore conta, l'abito fa il monaco e il monaco localizza prede sessuali ovunque vi sia una culla, che si trovi in una corsia d'ospedale o in un assortito multietnico pedo parco giochi.

Per risanare il debito formativo contratto dal Mio creatore per non essersi dilungato sulle dimensioni del mio arnese (Enzo, anch'io sono un insicuro, ma parlare di cazzi e dimensioni non aiuta a uscire dalla tossicodipendenza da lunghezza di pisello), mi dilungherò nel discorso preconfezionato pre accennato un po' di tempo fa, quando non ci shtava la crisi, non c'era l'allarme meduse, quando si stava bene e l'Aquila era una città con tante fontane tutte intatte intente nell'erogazione di mistica acqua di risorgimentale sorgente.

Scendo dall'auto, volantino un paio di vie, perdo un pacchetto di tabacco appena comprato (per la barba di Zeus e il clitoride tumefatto della moglie fedifraga!!!), mi viene offerto un lavoro privato da un certo signor “Orry” di nazionalità nippo giappo cinese, uno di quelli che mangia i cani e i gatti, mica come i bergamaschi! poi risalgo sul furgoncino per un'altra tappa.

SORPRESA!!!

Ho accumulato tanti di quei karma punti fedeltà che il Dalai Lama, anziché consegnarmi di persona un set da 12 tazzine induiste, ha celebrato un rito purificatorio tanto potente da stratificare e potenziare la porzione di griglia terreste nella quale, quel giorno, mi stavo muovendo come un animale sulla graticola, permettendomi di poter guadagnare la natalizia somma (i proverbiali 25 euri) facendo poco e un cazzo (pensavo!).

Quando ti dicono “metti i volantini dietro” significa che la giornata è finita.
Erano le 11.
Mi sembrava onesto, ritrovare il diritto di vivere una giornata tutta per me, stipendiato per tale impresa.
Una volta che sei salito sul doblò, scoppi un terremoto nucleare o un'alluvione universale, sei partito, hai metaforicamente timbrato il cartellino con gli déi della società.

Verrai pagato.

Siamo animali sociali?
Siamo pecoroscimmie dimentiche delle proprie origini.

Eravamo in quattro, autista escluso.
Io, rettiliano nato nella più satanica delle date (19/04), un napoletano dall'accento killeristico e due negri, di quelli talmente inferiori che darebbero un rene pur di salvarti, anche se gli hai appena ricordato di quanto siano inferiori.

Proprio come facciamo noi italiani caucasici superiori, ALTRUISTI E SEMPRE PRONTI AD AIUTARE IL PROSSIMO!!!

A me e uno dei negri, non si sa per quali esoterici semiramidici motivi (ordini dal vertice della cospiratoria piramide del controllo della MIA esistenza inglobata nella prigione vibrazionale) viene dato il privilegio di scontare la detentiva pena economicamente micro retribuita ALL'INTERNO DI UN CENTRO COMMERCIALE IN VIA DI ESTINZIONE DOVE SI STA SVOLGENDO L'INNAUGURAZIONE DI UN NEGOZIO DI ELETTRONICA SPICCIOLA INDIRIZZATA AL POPOLINO MEDIO BRAMOSO DI ESSERE VIZIATO E COCCOLATO (coi suoi stessi soldisforzisacrificignoranza).

“Ah”, rispondo mentre, come un cagnolino trasportato verso lo studio lager del toelettatore per una tosata e una lavata, mi affaccio fuori dal finestrino tornando sui miei passi per cercare di identificare e recuperare l'insanguinato pacchetto di tumore ai polmoni targato “Pueblo” da 3,75€ a botta, filtri lisci e cartine Bravo escluse, quindi da comprare a parte, per un totale di 5 e rotti euri, una fortuna per il mio portafogli mai comprato (da sempre tengo i soldi in tasca, per questo spesso perdo quattrini).

Arriviamo nel parcheggio di quel centro ricreativo per decerebrati automi schiavi della vita per proprio volere e ammissione a cielo chiuso.

C'è la media di sette automobili per abitante, il che ci tranquillizza.
Mai potremmo vivere in un mondo restio di abbondanza, e che cazzo!!!

Siamo vicino Montesilvano, città famosa per le vicende sgrammaticate dei punk al cloro Antò&Co. narrati da Silvia Ballestra.

Ho come l'impressione di essere capitato in un campo di contenimento per figli dell'incesto più becero, a giudicare dalle facce intorno a me.
Sembra una parata di burle fatte al dna di scherzi della natura freakkettosi (badate, non “fricchettoni”, quelli sono ben altre aberrazioni del sistema operativo di Matrix).

Nessuno ride.
Tutti soffrono.
Ho come l'impressione di essere il solo e unico a non dover lavorare.

LA VITA E' UN LAVORO, e questo e un male solo fin quando non ti rendi conto che TU E SOLTANTO TU sei il datore di lavoro di te stesso, in grado di scegliere lo stipendio più adeguato.
TU RIPAGI TE STESSO, PERCIO' VIA QUEL BRUTTO MUSO DALLA BOCCA.

Scusate la citazione, l'ho presa dal repertorio cabarettistico di Osho, periodo post emorroidi traumatiche.

Le citazioni sono la via più facile verso la glorificazione gratuita a spese di terzi.

Perciò, via quel brutto muso, sorridi alla vita, il lavoro è gioia, il lavoro è preghiera.

Questa era una citazione un po' più alta di Osho, l'ho presa da “il secondo tragico Fantozzi”, capolavoro che consiglio a tutti di recuperare (uso troppo spesso “recuperare”, mi sa che è colpa di quel massone ebreo di Spielberg e del suo inverosimile Indiana Jones, visto e rivisto incessantemente dall'età di sette anni fino ad oggi).

Neanche i marziani credono ai terrestri.

Questa se la dicevano i Baustelle (o al limite “Il Genio”) finiva su molti diari adolescenziali.

Siccome l'ho detta io, merda per me.

Ed è partita Enter Sandman dei Metallica.

Il capopadrone del nostro stipendio economico spingeva un sostanzioso carrello saturo d'una trentina di pacchi da 200 di volantini del negozio di elettronica.

In breve: per pubblicizzare un'attività commerciale, quale modo migliore di ubicarsi a quaranta metri da essa distribuendo semi cartaceo materiale propagandistico?

Magari uno entra e non vede il negozio.
I volantini servono anche a questo.

“Girate per la galleria” (2mX2m) e li date alla gente. Facile, no?”.

Orgoglioso, finalmente sento che il diploma comprato per corrispondenza alla scuola dei geni “Humanae Litterae”, inizia a dare i suoi frutti, di molteplici nature cartacee.

Grazie, mamma e papà.
I vostri sacrifici oggi ripagati, più bonus morale d'orgoglio e pregiudizio polare.

Il boss monta sulla sua limousine personale, comprata col frutto delle fatiche nostre, e va a divertirsi altrove.

Io e il negro gangster ci guardiamo.

Ridiamo.

Apriamo il primo pacco, ci apprestiamo a una breve camminata nel centro commerciale più triste che la storia ricordi, sebbene la sua memoria a lungo termine duri la durata di un coito da conigli in laboratorio.

Non molto.

Elargire speranze cartacee personalmente ad personam si rivela più arduo d'un hardware Xerox primissimo modello.
I cittadini si rivelano ostili, imbronciati per le esistenziali vicende mal gestite.
Anzi, mi sento in debito verso questa gente, così scocciata dalla nostra presenza.

Il mio compagno di professione indossa un cappello da spacciatore di crack totalmente schiavo di meth, il suo sguardo pone una firma in regale stile gotico dorato sulla bolla papale della nostra reputazione.

Ovunque andiamo due tizi corpulenti auricolar muniti ci seguono.

Dopo lo descriverò meglio, spiegando quanto il suo minaccioso aspetto abbia portato più esisti positivi alla sua persona che alla mia, pacata, riverente, cordiale, confidenziale.
Post nucleare.

Alla terza vasca (per vasca intendo il tragitto da un ingresso all'altro del complesso iper mercificato mercato), mi viene un'idea.

Perché camminare come coglioni, dando l'idea di essere più carcerati dei carcerati in un cortile adibito a svago di un penitenziario calabrese?

Propongo di metterci di fronte all'ingresso principale, così da poter elargire ai neofiti appena addentratisi nella giungla di compravendita (più compra che vendita, se si escludono gli spacciatori e i ricettatori).

Non è necessario iniziare un rito d'iniziazione per studiare le abitudini esistenzialalimentari di questa gente per capire che, oltre ad essere sub umanoidi figli dell'incesto, sono pure molto confusi.

Pensavano di essere sbarcati a Lourdes per ricevere una particolare grazia.

C'era la media di uno stampellato e un pluri obeso ogni dieci cittadini.

Il rumore di metallo di stampella sfrigolante era il rumore dominante, eccezion fatta per le sgrammaticate urla dei più, e l'assordante inappropriata musica gentilmente fornita dalla “Dixie Brass Band” di PEscara composta da cinque fiati, un etilometro e un percussionista.

Assurdo mettere una banda in un buco così raccolto e mal forbito.

Applico subito la tattica più ovvia.

Quando stai letteralmente dando via la tua merda (volantini) c'è un movimento specifico per mettere in crisi il ricevente, obbligandolo a prendere in mano il frutto dei tuoi peccati.

Con una mano si regge il malloppo, con l'altra si spiattella in faccia all'acquirente il volantino.
È un gesto che ricorda il lancio di un piatto in faccia a un indesiderato manigoldo filibustiere.

Senza parole, con quel semplice gesto, la spaventata sbigottita persona prenderà, senza fiatare, ciò che gli hai dato in mano.

Rifiutare un regalo è un gesto scortese.

Oppure: l'atto di afferrare al volo un minaccioso oggetto contundente rivolto verso di noi è un istintivo, incondizionato riflesso spontaneo messo in azione dall'istinto di sopravvivenza (azione= reazione= fosse davvero così nella vita reale avremmo tanti problemi in meno).

Inquadro subito le tipologie di cittadini presenti per farmi un'idea di a chi posso dare il mio scadente prodotto.

I vecchi tarchiati con la faccia avvelenata da tricheco spermiforme neanche ti guardano negli occhi, figurarsi accollarsi la responsabilità di ricevere materiale petroleoso ipotetico agente tossico d'inquinamento ambientale.

Le signore stizzite a volte lo prendono, a volte no.
Dipende da quanto lo prendono dall'amante e dall'amico dell'amante.
Generalmente i culi più sfondati sono anche i più cortesi.
Questioni di punti di svista.

Molte le famiglie necrotiche.

Le famiglie necrotiche sono famiglie (grazie al cazzo; è come all'esame di maturità o all'interrogazione; per far vedere che parli, quindi “sai”, inizi a rispondere “ri” fornendo all'interlocutore/intervistatore/esaminatore/professore ciò che ti ha appena dato con la domanda, manco a farlo apposta, tipo un volantino lanciato sul muso a gran velocità) E PER CHI SI FOSSE PERSO RIPETO CHE LE FAMIGLIE NECROTICHE SONO famiglie composte da:

un padre principalmente terrone, e per terrone intendo faccia da mastino virilizzato a suon di cinghiate e molestie sessuali di suo padre, abbronzatura solarium da muratore di miniera cinese, occhiale nero mafioso, andatura decisa da psychoboia delirante rispettoso di tutti i massonici valori della destra moderata, ciabatte da stronzo, canottiera bianca da leader marito violento entro, dentro, fuori dalle mura domestiche, con, a seguito, figli di sessualità ambigua e opposta (il “Calogero Andonio” sempre sfoggia come propria discendenza un maschio “Salvatore Frango Domè” e una figlia “Natascia Adddolllorata Maria AssunDa”) ambedue sovrappeso, identici per portamento e sguardo assassino al padre più la moglie “Genoveffa Elisabbetta MarcanDonia Claudia Ketty Michelina” dallo sguardo perduto smarrito nel labirinto del vuoto causato dai buchi neri cosmici, ciabatte infradito per mostrare la podistica infantile feticistica mercanzia volta ai non abituali ricevitori di attenzioni e affetto, e occhiali chiari per contrastare col nero intorno agli occhi causato dall'ira funesta del Caloggero Andonio adirato dall'immeritata espulsione dai mondiali dei nostri amati ragazzi amici modelli di vita po po po po azzurri di Cannavaro.

Le signore anziane stile lucertola letargica si sprecano; nel senso, perché ostinarsi a vivere molt'oltre il limite consentito dal Loro buon vecchio dioGesù padre onniMpotente?!

Io da un lato, lo spacciatore dall'altro.
Elargiamo oltre i confini dell'inverosimile.
Qualcosa non va.

Quando il mio malloppo giunge al metà strada dalla meta (metà) il mio collega ha finito.

I suoi volantini vanno a ruba più dei miei.

Perché?

Mi chiedo come un negro possa vendere più di me.

Ok, ok, mi sono dato la risposta da solo, ce l'hanno nel dna l'arte della vendita, ma erano volantini, mica cd oppure fazzoletti di carta&aglio, come succede nelle metropolitane di Roma.


“Senti un po'”, faccio a Rodrigo (così i genitori scelsero per lui), “com'è sta storia?”

Dovete tenere ben presente che io ero sorridente e cordiale mentre invece Rodrigo, in tutto e per tutto sembrava un emissarmio mefitico e malvagio di 50cent che, dopo aver sparato a Dr.Dre e aver sodomizzato 2Pac, va a sparare un altro colpo in gola al cantante dei Cypress Hill, per scorticare vivo Rza e ammanettare a un palazzo in fiamme Rakim (le sue basi sono sempre il top) che sta crollando con dentro Snoop dog, Method Man, tutto Wu Tang Clan e i Beasti Boys (preparati, Sa', oggi giornata Beasti Boys; che grandi, porca troia, che groove, bianchi con la cittadinanza onoraria negra).

Piccola parentesi, cazzate a parte: il groove della black music TUTTA non si può equiparare a nessun'altra musica.

Prendete il rap (a piccole selezionate dosi), la motown, il soul, R&B: non ci sono cazzi.
Non sono proprio il mio genere (motown a parte) però non gli si può dire niente.

Ok, mi rivesto da finto razzista e torno al centro commerciale, faccia a faccia con lo spacciatore di crack Rodrigo de la mala suerte.

Io ero cordiale e tutto... Rodrigo guardava MALISSIMO, KILLERISTINTICAMENTE CHIUNQUE, NESSUNO VENIVA RISPARMIATO DAL RADIATTIVO RAGGIO DI MORTE DEL NEGRO RODRIGO.
E TUTTI PRENDEVANO IL CAZZO DI VOLANTINO SENZA FIATARE.

TUTTI.

Un paio di persone l'hanno mandato a fare in culo (ci siamo pisciati sotto dal ridere, poveri sfigati falliti marionette).

Qualcosa nella mia tecnica non andava.

“Senti, mi fai mettere al posto tuo?”.
“Come?”.
“Hai capito benissimo. Tu ti metti qui dove sono io e io vengo là”.
“Perché? Che cambia?”.
“Io lo so, e qualcosa che fate voi negri, tipo una stronzata voodoo o merda simile”.
“Checcazzo dici, sei scemo?”.
“Magia amico, ecco di cosa parlo. Hai fatto qualche incantesimo negro alla tua postazione e ora spacci più di me”.

Il bello è che lui stava al gioco e, con la coda dell'occhio, trattenendo le risa, sforzandoci di sembrare ultra incazzati, sul punto di prenderci a botte selvaggiamente, ci gustavamo la gente indignata (non molta; c'erano molti razzisti... ah-ah-ah-ah) che assisteva alla diatriba tra un essere tribale e un'entità rettiliana dalla barba rossa e il cervello masticato ricoperto di ambigui pericolosi tatuaggi (avessi saputo che i miei tatuaggi fossero oggetto di pubblica omnia focalizzazione, col cazzo che me li sarei fatti).

Insomma, ci siamo divertiti così, prendendo per il culo la gente con questioni razziali spicciole da ignoranti patentati.

Uno persino mi ha sussurrato: “'Sti negri di merda, tornassero nella babbuasia” (ho sentito un brivido d'odio per 'sto stronzo).

Finito il malloppo prendevamo la scala mobile, tornavamo al carrello per aprire un altro pacco.
Ci facevamo un giro in galleria, divertendoci da pazzi (non ci poteva vedere più NES-SU-NO).

“Me l'ha già dato/ce l'ho già/non mi serve/che ci faccio?/basta, avete rotti i coglioni colle cartacce”.

Arriviamo alla parte soda dell'uovo.

Rodrigo guardava la gente minacciosamente e la gente prendeva il volantino PERCHE' STAVA PASSIVAMENTE UBBIDENDO A UN ORDINE, L'ORDINE DEL PIU' FORTE, SENZA FIATARE, A TESTA BASSA.

Per far fare alla massa ciò che volete vi basta guardarla storto, senza manco arrivare a minacciarla.

È stata una grande scoperta.

Se guardiamo le tecniche di manipolazione più in voga (think/tank, psico guerra ecc.) ci accorgiamo che è cosa risaputa trita e ritrita.

Vederla in diretta, in piccolo, immaginandola su vasta scala... cazzo, che botta!

Se uno mi guarda storto odiandomi come faceva Rodrigo cambio immediatamente strada.
Figurati se mi becco quello che mi dà.

Poi, se ci metti che è negro potrebbe essere antrace terrorista o una bomba carta!
Eh!

Grande lezione imparata: odiali, si sentiranno minacciati e faranno ciò che dici per paura “di”.

Paura di cosa?

Fino a prova contraria il negraccio era un essere umano come tutti noi, non era un cazzo di alieno o cosa.

PURA INVOLONTARIA MANIPOLAZIONE DA DITTATURA.


A pranzo un gesto di umanità.
Un napoletano (non scherzo) gestore di una pseudo sorta di fast fuck food ci ha offerto un pezzo di pizza a testa.

Quando ce ne siamo andati l'ho ringraziato talmente tanto da metterlo in imbarazzo.

Sarà che non sono tanto tantino ottimista ma un gesto d'umanità del genere, oggi come oggi, E' STATO UN FOTTUTO MIRACOLO, per citare le parole di Ozzy.

Il negozio di elettronica era colmo stracolmo (il centro apre i battenti alle 8:30; più di cento sfigati erano lì dalle 7:00, a detta di due nazisti della security) e le scene d'isteria collettiva alle quali ho assistito sono state clamorose.

Le offerte non erano vere e proprie offerte.
Sul volantino c'era scirtto “offerta” ma sul mio volantino posso scriverci il cazzo che voglio, perciò “Offerta” non necessariamente significa “ti sto regalando un rene così per amore”.

Ventilatori scadenti esteticamente inaccettabili, forni a microonde che riscaldano più le mie palle quando sono incazzato, televisori Panasonic da 32 pollici che si vede meglio il mio buco del culo sporco al buio.

Tutto ciò che serve solo a renderci più schiavi del sistema (e delle nostre innaturali, fottute abitudini) era lì su un piatto d'argento IN OFFERTA.

Ti basta la carta frusciante da barattare.
Avrai le comodità che ti servono.
Vivrai più felice di prima?
Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

Ad un certo punto ho fermato un tizio che aveva tre carrelli.
Uno era pieno di forni a microonde, uno di ventilatori e nell'ultimo un televisore (mentre altri due televisori li trascinava la moglie).

Non ho saputo resistere.

“Salve, prego, tenga il cazzo di volantino” (ovviamente “cazzo” l'ho aggiunta perché, oltre a fare più fico, mi fa sentire più adulto, visto che ho 26 anni e vengo trattato come un bambino ritardato più di quando ero un bimbo ritardato sul serio).
“Per caso lei ha un albergo? Una villa?”.
“No, perché?”.
“Cazzo”(ci risiamo), “tutta quella roba, che se ne fa?”.
“ERA IN OFFERTA. MEGLIO ABBONDARE, NO?”.

Non voglio dilungarmi su questo, ciò che ho visto, sentito (“figlio di puttana, ti ammazzo, c'ero prima io, ridammi il ventilatore, l'aveva preso prima mia moglie, oh, ooooooohhhhh, che fa, oh, che fai, rispetta la fila, fermati, o, oooooooo ecc.)
Spero che gli alieni invadano il nostro pianeta e ci polverizzino coi loro laser, perché ci meritiamo fino all'ultima goccia di dolore.

Ognuno vuole la SUA personale verità, quella che gli fa più comodo.
La verità confortevole, felice, ottimista, fatta su misura.
Il resto nel cesso.

Non so quale sia la vera verità, ma sento quanto ci siamo allontanati e quanto sia impossibile RIconquistarla.

In quel centro commerciale ho veramente realizzato QUANTO siamo spacciati.

Neanche un miracolo ci salverà.
Anche perché non c'è più niente da salvare.

Umano troppo umano?
Magari.

SIAMO SOLO CITTADINI.
TRADENDO LA NATURA NON POSSIAMO PIU' PERMETTERCI IL LUSSO E IL DIRITTO DI CONSIDERARCI ESSERI UMANI.

CARNE DA MACELLO RIMPIAZZABILE.

Quanto a Rodrigo, dopo quel giorno è volato in Francia dallo zio paterno, per fare un provino con una squadra di calcio di serie C.
Ottimo stipendio.

Vorrei credere in qualche dio di merda per pregarlo affinché Rodrigo coroni il suo sogno e abbia la possibilità di vivere una vita che lo soddisfi, senza pezze al culo, sena vivere con trecento persone in un monolocale.

Se lo merita.
Più di moltissimi altri.

1 commento:

bolidesottomarino ha detto...

ho comprato il romanzo di toole grazie alla tua dritta passata anche per maurizio. devo dire, da appassionato di Arturo Bandini, che hai perfettamente ragione. Il tutto dopo averlo appena iniziato.
Per nulla togliere a Fante, ma qui siamo ad un livello di gradimento totale e più vicino alla mia anima. grande cazzo!