lunedì 24 ottobre 2011

SANGUINI COME MAI LI QUANDO L'HO POSSEDUTA


QUESTA E' LA SCENA DELL'ILLUMINAZIONE.
VAN DAMME BUCA LO SCHERMO E IL FILM CESSA DI ESSERE SOLO UN FILM, TRASCENDENDO L'ESPERIENZA



Da cosa nasce l’ispirazione?
Da dove arriva?
… esiste?

Traccerò a grandi linee l’iter di una briciola d’energia che esplode (evolve) in quella che chiamiamo “ispirazione”.

Quando ci troviamo a contemplare i primi film di Van Damme – nel dettaglio faccio riferimento a “Senza esclusione di colpi” - , sorge spontaneo un quesito egoico di forte impatto emotivo: una storia così lineare, limpida, pura, cristallina, acquacea, da dove è spuntata, per illuminarci nell’atto celebrativo del disarmante rallenti in cui Gian Claudio dà il calcio volante girato ponendosi armonicamente in simbiosi con tutte le palle che lui è - fondamentalmente (e lo sappiamo) i chakra sono le palle che tu sei, e se non sono equilibrate sono cazzi tuoi - ?

Applicare quotidianamente la filosofia vandammiana all’esistenza dona una briciola di energia karmica fortissima.

Una briciola è “briciola” perché tu la percepisci tale.

In realtà è l’oceano.

Sabbia e oceano rientrano nel campo semantico di niente, però…
Dài, che mi capisci.
No?

Se non hai capito significa che lo hai.

… cosa?

Appunto.

L’ispirazione non è quando immetti aria, ne quando la crei per proiettartela all’interno dell’apparato respiratorio.

Ispirazione è quando van damme vendica il suo maestro.

Estro armonico.

Non sono drogato, ne in uno stato di coscienza alterato - sebbene sia una testa di cazzo, comprendo appieno gli esiti positivi che Gian Claudio ha apportato al mio modo di percepire l’esistenza in questa gamma di frequenze che chiamiamo “vita terrena”.

L’energia non si crea ne non si distrugge.
Si vandammizza.

Non vi sto introducendo alla strada di Chuck norris.
Sto solo portandoti per mano nell’universo senza esclusione di colpi.

Quel film è la metafora della vita.

Tutti abbiamo un amico da vendicare.
Tutti vorremmo degli addominali da mostrare.
Non tutti abbiamo un ematoma sul (nel) lato sinistro della fronte di cui vantarci come lo ha Van Damme.

Ci proviamo.

Anche se non abbiamo sbattuto.

Leggendo un libro di Osho che non ho avuto il coraggio di leggere ho pensato: e se l’avesse scritto van damme sotto convincente pseudonimo per tirarci dentro anche gli occidentali in sovrappeso emotivo?

Per me è più che ragionevole come ipotesi.

Fondamentalmente, Van Damme sta a Osho come il karma sta a uno della soka gakkai.
Ci sta, ma anche no.

Il tabaccaio ha esposto le maschere di halloween perché siamo vicini al periodo di.
C’è la maschera di Scream (per identificarla, ormai “L’urlo” di munch è sorpassato).
C’è la maschera di Pippo (non è sorpassata; farsi pippe è il passatempo primario d’ognuno).
C’è la maschera di merda (è sorpassata anche la canzone che Elio NON canta).
C’è la maschera di Hello Kitty (roba anni 70 che evidentemente si è sorpassata ma, non si sa il perché è ancora qui).
C’è la maschera di Darth Vadre (altra roba anni 70 che non passa; prego perché avvenga).
C’è la maschera di Nanni Moretti (ci provano; fortunatamente ce la siamo abbondantemente scordata, come una chitarra lanciata dal finestrino a 160Km\h).

C’è la maschera di te stesso (basta accorgerti che vieni riflesso nella vetrina del tabaccaio).

Non c’è la maschera di van damme.

L’ho vissuta come un chiaro abuso di potere delle multinazionali.

La maschera è una metafora dell’ego.

Senza van damme illuminarti avviene più difficilmente.

Studi condotti in Tibet ( prima metà del 1400) dimostrano che la linfa grezza delle piante si elaborava nell’istante in cui van damme decideva che ciò sarebbe dovuto avvenire.

Vale anche per te.

TU decidi quando il cambiamento deve avvenire.

Il tuo corpo non ti appartiene, la visione che hai di te è niente.

Van damme è la vetrina di ciò che non sei.
Vorresti esserlo ma non lo sei.

Accettalo.

Senza ascia.

Gioiscine con moderazione.

L’abbondanza porta abbondanza di distrazione.

Per questo devi studiare “Senza esclusione di colpi”.

Ti diro come fare.


ADESSO.
Gira, gira, MUOVITI, possibilmente lasciando in pace internet (anch’esso necessita di quiete).

Per smuovere tutte le energie deve essere una ricerca fisica, anche se ho appena detto che il corpo non esiste, per lo meno come lo intendi tu.

Gira, gira, MUOVITI e…
Prima o poi una videoteca vecchio stile la troverai.

Diffida dai dvd, dai dvx, dagli mp4.

Procurati una videocassetta (è il nome delle VHS che esistevano, anche se non esistevano, fino a una decina di anni fa) della pellicola “Senza esclusione di colpi” o, al limite “Kickboxer – il nuovo guerriero”, da non confondere con “Kickboxer: vendetta per un angelo”.

I titoli italiani sono fuorvianti, denigrano il valore delle opere; in “Vendetta per un angelo” il protagonista vendica suo padre, che è uno stronzo, figuriamoci se è un angelo, in più van damme si vede poco e fa pure il cattivo, di fatto ti ho detto di non confondere il primo kickboxer (che cronologicamente è questo) con il secondo (che è quello che devi procurarti in vhs SOLO IN ALTERNATIVA, se non trovi “senza esclusione dei colpi).

Trovato Bloodsport in vhs (è il titolo originale di “Senza esclusione di colpi”), rimarrai di stucco appena spinto Play (non usare il telecomando, spingilo analogicamente sul videoregistratore; mantenersi in esercizio è essenziale).

Trascorsi i primi 5 minuti ti accorgerai che qualcosa in te sta cambiando.
Basterà la musichetta iniziale per innescare in te il processo di guarigione.

Godine a braccia aperte, senza sentirti in colpa, ignorando il dolore dell’acido lattico (molti di noi non sono abituati a stare a braccia aperte troppo tempo tuttodifila).

La fase in cui van damme , usando l’escamotage della doccia accesa per confondere il soldato che è venuto a prelevarlo, è dura da digerire.

Fa parte del percorso, come ne fanno parte la ricerca della vhs, il senso di colpa e l’acido lattico.

Fallo, senza ingannarti.
È una caratteristica prettamente cristiana pensare che bisogna per forza passare attraverso privazione e sofferenza per raggiungere l’obiettivo.
Liberati della paura, abbraccia Jean Claude.

È una cazzata bella e buona sentirsi in colpa perché si sta cercando l’Essenza, non sta in piedi, come non lo sta Chong Li quando a conti fatti implora “Matè” e parte l’altra musichetta che segna il finale del percorso vandammiano, con van damme che ha vinto il kumite (un torneo che si chiama “combattimento” non poteva che essere una stronzata occidentale, ma se chiamiamo “super mercato” un posto che no n c’entra un cazzo con un grande mercato tutto è lecito).


Superata la fase dell’escamotage\doccia accesa il film appare (tramuta) più chiaro, come il lago di Garda alle prime luci dell’alba estiva.

Da qui in poi è tutto un regalo che ti stai facendo.
Lo hai creato tu.
Siine orgoglioso.

Ora apri gli occhi, sorridi.

Ti sei illuminato.

Grazie van damme.

Ora posso dire di aver vissuto.

Nessun commento: