lunedì 16 gennaio 2012

UN BEL TUFFO NEL PASSATO E NEL MIO EGO TRAPASSATO

Come Pavese, ho fatto ritorno all’ovile.
Sono tornato a casa per un breve excursus terrones.

La prima notte ho fatto un sogno strano.

Ho sognato che, di soppiatto, arrivavo alle spalle di un cavolfiore, silenzioso come un ninja autistico, senza fare rumore e…

Sono arrivato alle spalle del cavolfiore e…

e…

L’ho colto di sorpresa.

Roba da matti, come la storia della nave là in televisione.

Sì, lo ammetto.
Il richiamo di Sorella Tv è stato forte.

Dato che nella mia nuova casa non c’è tv, ho avvertito il tossicodipendente bisogno di farmi una piccola scorpacciata di cronaca nera di bassissima lega.

Cioè, ho sentito il bisogno di “riaggiornarmi” su quanto succede nel mondo dell’Illusione, ho digitato “100” sul telecomando del decoder Sky, e ho subìto un po’ di telegiornale.

Niente paura…
… o forse sì.

Facciamo no: abbiate paura.
Fateli felici ‘sti poveri governanti, dategli l’illusione che siete illusi.

Perfetto.

Dicevo: “paura”.

Non disperate, se pensate che stanno digitalizzando la televisione, obbligandovi a prendere un decoder per controllarvi ancora di più dandovi in pasto programmi spazzatura peggio di quelli che trasmettevano prima (e non è facile, fare peggio di così).

Berlusconi non è un fetentone che ha strumentalizzato persino il vostro dna pur di sentirsi onnipotente (perché in realtà è un insicuro terrorizzato dal vivere su questo pianeta)

Il passaggio al digitale terrestre non è una strategia commerciale ne un delirio megalomane di un simpatico ometto sotto statura guidato passo per passo dal vecchiaccio massone Gelli.

Stanno liberando le FREQUENZE.

Frequenze dell’amore?

Sì. del Grande Fratello Amore.

Voi sonnecchierete guardando il digitale terrestre, loro libereranno l’etere dalle vecchie frequenze televisive, così le potranno utilizzare per…

SBRIGATEVI A METTE ‘STO CAZZO DI DIGITALE TERRESTRE, COSI’ FARANNO SPAZIO NELL’ETERE, E UTILIZZERANNO LE VECCHIE FREQUENZE PER LOCALIZZARE IL VOSTRO MICROCHIP!

Mica fa male, è piccolo.







VISTO?
E' FACILE.
ED E' PURE TRANDY.


Considerate tutti i lati positivim, anche perchè non ce ne sono di negativi.
Prendete un vostro anziano parente che vive solo, poverino.
Se si sentisse male, come fareste a saperlo e andargli in soccorso?
Microcippandolo non correrete il rischio che muoia da solo come un cane (sebbene i cani li hanno già microchippati).

Mettete che vi ciulano un figlio gli zingari (solo loro rapiscono; gli altri esseri umani no!!!) e non sapete che fare per ritrovarlo.

Se microchippate il bimbo ve lo ritroveranno subito.
… e appena sarà diventato uomo (a 8 anni) lo arruoleranno nell’esercito, per il bene del governo mondiale e della democrazia assoluta.

È cosa buona e giusta.
Cosa buona e giusta.

Nzomma guardavo il tg.
‘Sti giorni va di moda una tragedia marittima.

Un cazzo di barcone s’è capovolto ed è successo un bordello.

Hanno aperto una pagina solidarietà su facebook per non fare andare in carcere il capitano del barcone là.

Commovente.

The Artist ha vinto 3 golden globe.


Stanno attuando un piano di coordinazione (?) per arginare la crisi in Francia.

Si parla di “3 A”.

3 A mi fa venire in mente 2 cose.
La prima è 3A supermercato di mafiosi dove lavorai anni fa.
La seconda è Annaggia Alla Adònna.

Per il resto non so cosa significhi.

In sintesi, nell’universo è successo questo.

È tanta, succosa, intellettualmente stimolante roba.

Mi sento più informato.
Più coscienzioso.

Posso affrontare la vita migliormente.

Non so perché word segna “migliormente” errore.
Quando il nuovo ordine mondiale sarà instaurato denuncerò Word alla psicopolizia.

Saranno cazzi suoi.

E io scriverò con un altro programma.
Sempre che la stronzopolizia non mi amputi le falangi per donarle a qualche Rockfeller!

Continuano a menarla con la crisi, il debito.

Parlàmose chiaro: vi sentite realmente in debito?

Per cosa?

Perché siete venuti su questo pianeta?

Ditegli che non è stata colpa vostra, sono stati i vostri genitori in un momento di debolezza.

O di noia.

Cazzo, impiegate quotidianamente almeno 300Kcal per permettere al cervello di smistare l’immondizia così da effettuare la raccolta differenziata: dovrebbero ringraziarvi e sentirsi in debito loro.

Neanche un fottuto grazie vi dicono!

Eh!

Lo so, sono stato un pirla a rimettermi di fronte alla TV dopo tutto questo tempo ma, dato che l’alcool l’ho quasi abolito del tutto, qualche cazzo di dipendenza decostruttiva (ci sono anche dipendenze costruttive) me la devo pure tenere, no?

Non ne ho ancora abbastanza, oggi sono troppo ottimista; voglio controllare altre notizie sul sito dell’ANS(i)A.

Vado su ANSA.it.

Vediamo come ci informano.

IN – FORMANO: finito di leggere, se non mi ritrovo in forma gli faccio causa.
Uno mica può passare la vita in palestra, per stare in forma.


NAVE AFFONDATA: RISCHIO AMBIENTALE ALTISSIMO.

Ve l’ho già detto, diteglielo che fate la differenziata.
L’ambiente sta apposto così come sta, non c’è niente che dovete fare, basta che separate le pile dalla plastica e il pianeta vivrà più a lungo, tanto da permettervi di vivere sotto una dittatura più confortevole.

Sei morti accertati.
Gli altri ci hanno ripensato.

Nell’incertezza vacillare è la norma, di fatto la nave ha vacillato un po’ troppo oltre i gusti del mare.

… avesse letto i libri motivazionali di Roy Martina o Roberto Re sarebbe rimasta fedele alle sue opinioni, sarebbe stata inamovibile, avrebbe fatto firmare almeno 10 contratti, vinto il premio produzione settimanale, conquistato la stima dei colleghi del call center dove lavorava prima di cappottarsi.

SI CERCA LA VERITA’: APERTA LA SCATOLA NERA.

Dentro c’era un nano, l’ultimo che mancava al capitano per completare la collezione dei nani usciti dagli ovuli del Kinder Sorpresa.

Ora la sua bacheca attaccata in cucina non ha più quel triste spazietto vuoto.

Le notizie non sono più interessanti.
La questione della barca mi ha rotto i coglioni.

Quando ci si sente così, cos’è meglio di un bel tuffo nei ricordi?

Una pera di morfina.

No, dài, ora pubblico la disperata lista di un collezionista di sorprese dell’ovetto kinder.

Chi avesse i pezzi mancanti è pregato di spedirglieli.
Contattatelo sul sito scambiofigu.forumcommunity.net. (non sto scherzando).

KINDER’S LIST:

Gnomi Burloni:
Trillo Mirtillo
Giglio Pungiglio

Coccobulli:
Gimmi Bernoccolo
Susi Suadente
Stefy Cuffietta

Ranoplà:
Gianni Tormenta

Pingui Beach:

Fabrizio Granservizio
Salvatore Animatore

Nani al Bagno:
Nano Lindo

Happy Dinos:
Tato Forzuto
Cico Sghembo
Carlin Cariola

I Nani e le Stagioni:
Max Maiorca
Ferdi frutti maturi

Orsetten:
Cecco Lenza
Max Bombola
Pepi Materassin
Hans Pisolinen

Castorcin:
Panzutin
Piè Viulent
Mamin
Burloncin
Lao Petardin

Super Giraffe:
Jack la Grotta

Los Pappagallos:
Gaia Lavandaia
Gina Grancucina

… una lacrimuccia commozionale (ho subito una commozione cerebrale) è scesa.

Sebbene non sia mai stato succube delle sorprese del kinder, ho tanti bei ricordi legati alle sorpresine kinder.

Dovete sapere che ero un bambino introverso (pisciavo a letto poi davo la colpa a Babbo natale, anche in pieno luglio), stavo sempre da solo, come un doberman, non avevo amici.

A parte le sorprese del Kinder.

Per ognuno di quei personaggi ho un ricordo fantastico.

Ora me li invento.

Tanto avete tempo da perdere, no?

Vi do un consiglio.
Mettetevi il cappotto, uscite, andate al pronto soccorso, per stare tranquilli fatevi vaccinare (nel frattempo vi sparano pure il microchip RFID, cose avrete fatto 2 in 1), poi tornate a casa, sedetevi comodi, leggete queste mie intriganti cazzatelle ghettizzate nell’illusoria porzione di tempo chiamata “passato”.

Vado?

… per fare le cose ho bisogno dell’autorizzazione esterna…

Ok.

Mi avete convinto.

Grazie.

Vado.

ESPERIENZE CON GNOMI BURLONI (e 1° UFFICIALE GIRONE DELLE SORPRESE).

Un pomeriggio del 1994 (avevo 8 anni) appresi che il mio eroe (che non conoscevo), Kurt Donald Cobain era morto.

Si era sparato in bocca - sebbene a premere il grilletto furono 2 scagnozzi, strafatti di eroina, assoldati da quella figa velenosatroiatossica di Courtney Love – e io mi sentivo parecchio frustrato.

Non fosse stato per Trillo Mirtillo, Giglio pungiglio e i loro preziosi consigli zen ora sarei alla stazione a vendere il culo per una dose.

… ora che ci penso, era meglio se i nani si fossero fatti i cazzi loro e avessero lasciato che la storia facesse il suo corso.

Ma vabbè, la storia la scrivono gli Illuminati comunque, quindi grazie ragazzi.

M’abbasso alla vostra umile statura per stringervi la manina di plastica.

Faccio una pausa; ho avuto un erezione (se ti arrapi pensando ai nani, sarà grave?).

Vado su xhamster per scaricarmi.

Fatto!

No, non “fatto” nel senso come sarebbe stato senza il supporto dei nani.

Non potete capire, sono questioni troppo intellettuali per gente come voi.

E non offendetevi.
Aveste dato retta ai vostri genitori e dopo la terza media aveste proseguito gli studi, frequentando le scuole superiori, e poi aveste le scuole universitali, adesso sareste astronauti specializzati, mica i patetici venditori porta a porta che siete.


2° CICLO MESTRUALE.

I COCCOBULLI.

Un altro pomeriggio degli anni 90 (all’epoca ero un vampiro di mezza giornata; la vita mi svolgeva solo di pomeriggio, proprio quando dovevo fare i compiti) accadde un fatto insolito.

Sulle note – costruite a tavolino con gusto - di Cristina d’avena, scoprii l’impudicizia celata nell’atto di toccarsi il pipino.

Ero sull’orlo del precipizio che dà sull’inferno, sulla calvizie, sulla cecità.

Per lo spavento caddi dalla sedia, mi spuntò sulla fronte un Gimmi Bernoccolo.

nonostante ciò avevo ancora voglia di farmi una sega.
Non volevo diventare dannato, ceco e pelato; persone del genere all’inferno non le aiuta nessuno.

Fortunatamente conoscevo Susi Suadente e Stefy Cuffietta, due gran troie stipendiate dalla Ferrero.

Fui iniziato ai piaceri della carne grazie a queste due sorprese Kinder, conservando l’anima intatta.

Anche se un paio d’anni dopo la barattai per un paio di stecche di Kit Kat.

3° GIRONE: RANOPLA’

Un pomeriggio degli anni 90 (sto diventando come David Icke: “Nei primi anni novanta , quando ebbe inizio il mio processo di risveglio spirituale, in Italia un povero stronzetto si sollazzava con le sorprese spacciate dalla famigerata Ferrero, multinazionale cardine per attuare il progetto MK-Ultra di massa atto a creare piccoli manchurian candidates al servizio degli Illuminati) ero insieme a Pierpaolo Marini, il mio amichetto e stavamo facevamo dei giretti in bici.

Facemmo la conoscenza di Gianni Tormenta.

Fine.

Lo so, è una cazzata; coi Ranoplà non m’è venuta l’ispirazione.
Forse la mia mente non va d’accordo con le creature stagnanti.

Passiamo al prossimo girone, mi pare sia il quarto.

4°GiRONE: PINGUI BEACH.

Un pomeriggio degli anni 90’, decisi che era tempo di vivere anche gli altri due segmenti della giornata, cioè il giorno e la notte.

Ma di notte si doveva dormì (avevo il coprifuoco alle nove; quella stronza di mamma manco mi faceva iniziare a vedere quei fantastici film violenti di Van Damme su Italia1) perciò optai per vivere la fase giorno.

Era estate, una pomeridiana estate degli anni 90’.
Gli Oasis erano in classifica ubriachi, i militari erano a sbarellare nella Guerra del Golfo per garantirci il democratico diritto di pagare la benzina un occhio (che tutto vede) della testa.

Mi armai di pinne, fucile ed occhiali e andai in spiaggia.

Nessuno s’era ancora inventato che i raggi solari fanno venire tumori della pelle e bruciori d’emorroidi, così i bambini giocavano liberamente lontani dalle mamme (non erano stati ancora inventati nemmeno gli zingari che rapiscono i bambini).

Salvatore Animatore, uno dei Pinguibeach, stava inneggiando la folla affinché le ciccione di
insoddisfatte ciccione di mezza età lì presenti dimenassero i larderelli cicciosi della pancia in una straziante seduta di aquagym (che all’epoca non era ancora stata inventata; ci si limitava a chiamarla “ginnastica in acqua”).

Siccome un pomeriggio degli anni novanta di un anno prima avevo già fatto conoscenza dei piaceri della carne (sono diventato vegetariano da poco; all’epoca me li concedevo i piaceri della carne, mattina, pomeriggio e sera) sperimentai l’omosessualità con l’altro pengui beach che mancava all’utente del forum: FABRIZIO GRANSERVIZIO.

Quel pomeriggio degli anni novanta (ero andato in spiaggia di mattino, solo che circa quattro ore dopo si fece ‘meriggio… e meriggio si fece Fabrizio) scoprii l’omosessualità.

E da allora questa cosa mi rimase tra le chiappe.

Diciamo che ho 8 chakra; l’ultimo è il più profondo.

Un cinese mi ha detto che anticamente veniva identificato come il “chakra delle arti oscure”.

Con 10€ in più il cinese mi ha fatto stare per 10 minuti in una stanza con sua sorella.

Ora sono padre di un rettiliano con gli occhi a mandorla.

Ma questa è un'altra storia.


5° girone: NANI AL BAGNO ( non me li sto inventando, ci brainwashavano il cervello con sta roba qua).

Questa storia è un po’ diversa dalle altre, svoltesi nei pomeriggi degli anni 90’, quando gli abitanti del pianeta terra erano convinti che le rivoluzionarie bibite dietetiche ipocaloriche (contenenti aspartame ed edulcoranti fotti fegato&cervello), gli episodi di Beverly Hills 90210 potessero aiutare a mettere temporaneamente da parte l’onnipresente domanda che almeno 1 essere umano su 2 si pone una volta nella vita: “Perché a me?”.

Vi lascio immaginare in quale porzione della giornata si svolsero i fatti.
Con un po’ d’immaginazione potete arrivarci senza che ve lo suggerisca (s’è svolta nella fascia oraria compresa tra le 12 e le 18).

Stavo guardando una puntata di Bevely Hills 90210 (non è un errata corrige, so che trasmettevano il telefilm di sera, non di pomeriggio; comunque, il periodo storico è sempre quello degli anni 90, tanto per esser chiari come la Guinness), sorseggiando una fantastica diet coke.

Dicevano che non faceva ingrassare ma… cazzo se faceva sdiarreare.

Era normale, dimagrire bevendo bibite dietetiche.

A pranzo mangiavo panini con affettati, pasta, carne a volontà. Mi uccidevo di carboidrati e insaccati, tanto bastavano un paio di sorsi di coca per vomitare tutto fuori dal culo, sottoforma di olocausto marrone tendente al nero.

Quel pomeriggio degli anni novanta non tirai le cuoia perché NANO LINDO era lì a darmi coraggio, a tenermi la mano, mentre con l’altra, invano, continuavo a strappare carta igienica per nettarmi il deretano, così da poter tornare in sala a vedere – almeno – il finale della puntata, anche sapevo che alla fine Dylan l’avrebbe silurato dentro a tutte le ragazze del West Bervly High, tutte tranne Donna Martin, perché A) insieme ad Andrea Zuckerman era la bruttina del gruppo e B) perché l’attrice che la interpretava, Tori Spelling, era la figlia di Aaron Spelling, produttore della serie e, essendo un po’ terrone, non avrebbe mai permesso che sua figlia fosse deflorata di fronte agli spettatori di tutto il mondo; voleva essere lui il primo, non un attore di serie Z che interpretava un personaggio uscito dalla sua testa malata.

6° GIRONE: HAPPY DINOS

Un pomeriggio degli anni 90’ mi accorsi che la mia vita stava diventando mono direzionale.

Dovevo apporre qualche modifica alle mie abitudini esistenziali.

La coca cola mi stava fottendo il fegato, i telefilm spazzatura il cervello; ero messo male, per essere un bambino degli anni 90.

Per avere almeno un assaggio di relazioni interpersonali, dovevo mangiare la media di 4 ovetti Kinder al giorno (“1 sopresa su 5 sarà uno di noi”, recitava lo slogan/statistica della pubblicità Ferrero).

Ero diventato grasso e brufoloso, anni prima del periodo adolescenziale.

Tato Forzuto mi portò in palestra con sé.

Smisi di mangiare puttanate (gli ovetti li buttavo, tenevo solo la sorpresa amica), mi disintossicai dalla coca cola, entrai nel tunnel degli integratori alimentari, delle barrette energetiche, dei beveroni proteici e nella giostra del desiderio di utopici addominali a tartaruga.

Poi desistetti: con tutte quelle serie di pupazzi in commercio, se la Kinder non aveva mai dato un briciolo d’importanza alle tartarughe non poteva che significare che la tartaruga era un animale sbagliato.

7° GIRONE CICO SGHEMBO.

N.d.r. Sono andato a vedere chiccazzo era ‘sto cico sghembo, perché se vai con la logica non arrivi molto lontano.

Cioè, Pengui Beach ci arrivi che sono pinguini, Nani sono nani ecc.

Ipotizzare un Cico è chiedermi troppo.

Poi è pure lunedì mattina, il mio oroscopo non pronostica grandi intuizioni.

Cico Sghembo è un rettiliano prototipo della Lucertola mascotte della Findus.

Ho condotto una ricerca su google.
Si chiamava Carletto.

Proprio una faccia di merda; di fatto somiglia a Gasparri.

Se non ci credete




C’è da dire che Carletto è un prepuzio con gli occhi e la bocca spara sperma.

Sto divagando, debbo informarvi su come si svolsero i fatti un particolare, intricato pomeriggio degli anni 90 (non finivano mai).

Non ho mai avuto un buon rapporto con la scuola, già in terza elementare stavo scegliendo se condurre una vita da muratore o da marinaio.

Il terrore di mia madre era che diventassi un operaio specializzato.

In realtà volevo fare l’archeologo, Indiana Jones era il mio eroe.
Non Harryson Ford; il mio eroe era indiana jones, porcamadonna.

Ohhh.

Quando scoprii che per fare l’archeologo avventuriero che si scopa le belle fighe e che sa come usare la frusta pure al di fuori del campo semantico del fetish, bisogna prendere una laurea (vale a dire fare il mantenuto all’università per svariati secoli) stavo per deprimermi, ributtarmi a palafitta sui prodotti della Coca Cola Company™ (chiamasi “consumo emotivo”).

A salvarmi dalle primitive palafitte fu la carriola di Carlin Cariola.

Diventai muratore.

Ero più felice di un operaio specializzato, non dovevo studiare merdate tipo fossili e conchiglie stronze, in più potevo egualmente scoparmi fighe che, a loro volta, mi frustavano.

8° GIRONE: I NANI E LE STAGIONI.

N.d.r. : mi chiedo da quali turbe sessuali fossero affetti i dirigenti della Ferrero; tutte queste serie sui nani sono a dir poco sconcertanti.

Per arraparsi ognuno ha i suoi input.

Ad esempio, io adoro essere sculacciato mentre un gigante mi frusta e una bionda mi spruzza coca cola in faccia.

Uno della scuola Freudiana direbbe che la mia perversione ha a che fare coi pomeriggi degli anni novanta.

Uno della scuola junghiana direbbe che sono una testadicazzo fatta e finita.

FINE N.d.r. (non è una malattia infettiva, significa Non Destar’ Ribrezzo).

Dicevo?

Ah, i nani e le stagioni.

Max Maiorca e Ferdi Frutti maturi… non ricordo di essermi relazionato con questi due Freaks, ne in un assolato pomeriggio degli anni novanta, ne in un burrascoso pomeriggio degli anni post 11/9.

Non so molto sui nani, a parte che sono il soggetto preferito dalle menti dietro i cervelli sabotatori dei dirigenti Ferrero.

Un nano esprime il fattore 10-9.
Un miliardesimo.

Wow, ora che lo sapete dormirete sonni più lucenti.
No?

9° girone ORSETTEN

N.d.r. questo è un colpo basso agli orgogliosi, produttivi, iper razzisti abitanti di Bolzano e provincia.

Ma non è colpa mia.
È stata la Ferrero a versare sangue per prima, come Rambo.

Sì, il film Rambo è tratto da un romanzo che si chiama First Blood.
Di fatto il titolo originale della pellicola è PRIMO SANGUE.

E ora che sapete pure questa, potrete vantarvi con gli amici, dimostrare di saperne più di loro.

Vedrete come rosicheranno, quando s’accorgeranno che sapete andare oltre il lamentarvi per la crisi e per il prezzo delle mignotte di petrolio.

Un pomeriggio dei tardi 90, dopo una serie di traumi che – ora che ci penso – mi ha fatto male rimembrare, compresi che se volevo conoscere (almeno) superficialmente il nazismo in tutte le sue sfaccettature dovevo recarmi in un posto un pelino tedesco.

Mamma disse che ero troppo piccolo per andare in Germania.

Io le dissi che se ero stato un incidente era solo colpa sua, così facemmo il CID, ci smezzammo il senso di colpa, mi feci dare i soldi per il biglietto del treno e andai a Bolzano.

Avevo rinunciato alla coca cola, avevo realizzato che Beverly Hills era una sola puntata trasmessa in loop, a rotazione (cambiavano solo micro dettagli; lo scopo della messa in scena era dare allo spettatore il contentino crea suspense che scaturiva dal prevedere con grande anticipo in quale nido s’andasse a posare l’augello di Dylan o la mano inquieta di Brandon), in più volevo darmi al culto dei Bretzen (i culti istituzionalizzati non mi soddisfacevano, tuttavia anch’io avevo bisogno di qualcosa in cui credere).

Arrivai alla stazione di Orsetten in un assolato pomeriggio degli anni 90.

Lo so, ho rotto i coglioni, però peccherei di falsità, se non precisassi che la maggior parte della mia vita d’infante dei favolosi nineties si svolgeva nel pomeriggio, quindi tendo a precisare che tutte le esperienze formative che, sommate tra loro, hanno dato come risultato il simpaticissimo, brillante, istruitissimo, amabilissimo, affettuosissimo essere umano che sono oggi, nei pomeriggi della prima metà della seconda decade degli anni ‘00 (che chiamerò “anni di farina”).

Checco Lenza e Max Bombola erano due venditori di Bretzen, avevano l’incarico di accogliere i turisti alla stazione.
Erano un po’ razzisti, vendevano i loro prodotti a base di lievito e strutto esclusivamente a chi, tramite documento (certificazioni genetiche ariane) dimostravano di essere di Bolzano al 101,9%. Chi lo era al 101,8% si beccava un Bretzen sputacchiato, mentre dai 101,7% in giù venivano direttamente considerati Gentili, quindi non avevano diritto a uno stracazzo di niente.


Hans Pisolinen, sindaco di Orsetten, soleva sbattersi Pepi Materassen (che nomi di merda davano a ‘sti personaggi… mica è colpa mia… o forse sì… vado a controllare sul “Corso di Miracoli” cosa pensava a riguardo l’entità ciannelizzata da Elen Shuckman, la posseduta scrittrice del tomone edito da Armenia e subìto dal genere umano) e non si occupava mai delle questioni legate ai traffici d’organi illegali a Orsetten.

Nel giro di due mesi Orsetten fallì e, siccome era un centro termale gestito da bambine minorenni tailandesi esperte in massaggi osé, Bolzano rischiò la bancarotta.

Fortunatamente ciò non avvenne perché intervenni.

Salvai Orsetten dalla morsa del debito pubblico aprendo una scuola in cui io, e altri quattro insegnanti specializzati spiegavamo ai giovani ariani bolzanesi i privilegi e la miriade di opportunità che offriva il solo vivere negli anni 90, l’epoca di MTV.

Fu la prima volta che mi sentii importante.
Non durò molto.
In compenso divenni cittadino onorario.

E tutte le volte che voglio mangiarmi un bretzen come si deve, non ho che da scrivere una mail a Hans Pisolinen (è ancora vivo; si beccò lo scolo verso la fine dei pomeriggi degli anni 90, tuttavia il suo dna ariano gli permise di integrare la malattia grazie ai consigli del dottor Hamer e le mele transgeniche del prof. Arnold Ehret, barbone e digiunatore).


9°-10°-11° GIRONE INSIEME PECHE’ MI SONO ROTTO LE PALLE.

RICAPITOLIAMO CIO’ CHE MANCA (oltre al buon senso).

Castorcin:

Panzutin
Piè Viulent
Mamin
Burloncin
Lao Petardin

Super Giraffe:

Jack la Grotta

Los Pappagallos:

Gaia Lavandaia
Gina Grancucina

Coi los pappagajos (mi sa che si pronuncia così) la vedo un po’ dura come la merda di uno che mangia il fatto suo.

Con le super giraffe non intravedo problemi.

Coi castorcin mi ci identifico.

Penso verrà fuori qualcosa di carino.

Dunque.

Datemi un attimo per pensare.

Se non ricordo male, era un pomeriggio degli anni 90.
Fin qui ci sono e ci siete, no?

Volevo vedere se eravate attenti.

Dicevo, era un pomeriggio degli anni 90, ero al culmine del mio splendore.
Mi sentivo più forte che mai.

Ciò che non ti uccide ti rende più depresso.

Lo diceva Nice.

Ero scampato a un decennio prevalentemente svoltosi nel momento della giornata che intercorre fra il mezzogiorno ed il tramonto, corrispondente al terzo quarto dell'ideale partizione delle 24 ore giornaliere (se non siete di questo pianeta come me, vi informo che le ore pomeridiane sono convenzionalmente comprese nell'arco tra le 12.00 e le 18.00; qualcuno l’ha stabilito, noi non possiamo che sottostare).

Ero scampato ai beveroni proteici, a un negativo modello stereotipato di comportamenti americani, ero diventato membro onorario di una comunità di nazisti semi italiani e avevo una collezione infinita di sorprese uscite coi kinder che da svariati meriggi non consumavo più (come già detto compravo l’ovetto, lo scartavo, mettevo la sorpresa in bacheca e il resto lo buttavo; ne andava della mia linea).

No, non ce la faccio.

È più forte di me.

È il mio alterato alter ego.

Un ego più stronzo di quello che sono.

Mi è finita l’ispirazione.
Non so nemmeno dove andare a comprarne dell’altra.

O, per meglio dire, mi è finita la pazienza e il coraggio di confrontarmi con l’accumulo di merda che mi porto nel cervello.

Spero vi siate divertiti, perché le vostre lusinghe sono il mio pane quotidiano.
Un pane che non crea muco.
Un pane che… se po’ magnà.

Grazie a tutti e… buon pomeriggio del ’00.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il tuo blog mi crea dipendenza!
Viola