lunedì 6 febbraio 2012

JERSEY SHORE AMORE MIO... CHE FA RIMA CON PORCO SOLE QUORE AMORE


QUI' C'E' SOLO DA IMPARARE.
... se ne siete all'altezza





PER ME VAN SANT RIMANE UNO DEI PIU' GRANDI - E INIMITABILI - REGISTI VIVENTI. DA RECUPERARE, INSIEME (ALMENO) AD ELEPHANT.







OTTIMA ANALISI.
GRANDE ALEX; TI PREFERISCO DA BONTEMPONE RIFLESSIVO CHE DA LETTERATO SIMIL VIRTUOSO





Sono fottutamente congelato, in un bar di Verona, aspettando il padrone di casa.
Ho fatto (con quale materiale?) una camminata per il centro, criogenizzando pensieri che mai nasceranno.

Per fortuna.

Parola d’ordine: gelo.
In quella zona della mente che si trova solo Ai Confini della Realtà.

In culo all’allarme maltempo, state sereni.

La vita è uno stato mentale, posso connettermi al posto che preferisco, un luogo dove c’è caldo, tutti sorridono marcendo interiormente, non c’è nulla da temere, salvo qualcuna che inciampa e cade in continuazione, con la faccia spennellata sul pavimento perché sono le otto del mattino ed è già ubriaca sui tacchi alti.

La voce di Jovanotti mi riporta tra le calotte polari veronesi.

Mi riconnetto altrove.

Sono il padrone della mia soggettiva percezione della realtà, mi catapulto a nel New Jersei.

Esattamente a JERSEY SHORE.

Jersey shore è uno dei programmi televisivi più geniali mai stati assemblati.

L’idea di fondo, tutt’altro che geniale - il solito reality show trito e ritrito coi soliti americani solitamente beceri – riesce a motivare uno come me a rimettersi di fronte a un cazzo di schermo.

È l’ennesimo reality, ma anche no.

Fondamentali differenze separano i spaghetti rancidi del GF mediasettiano dagli assolati pettorali del Jersey.

Come al solito l’Italia copiona e mediocre fa da padrona del niente.

Nel selezionare il cast del programma, la geniaccia ideatrice del programma s’è avvalsa d’un mirabile estro armonico, intuizioni geniali.

QUALE PUO’ ESSERE UNA RAZZA DI ESSERI UMANI DEGNI DI STUDI ANTROPOLOGICI?

FUNZIONEREBBERO SULLO SCHERMO?

RIUSCIREMO A FARE APPASSIONARE ANCHE LE PERSONE CHE ODIANO I REALITY E LA TV IN GENERALE?

POTREMMO RICAVARE QUALCOSA, STIPENDIANDO UN CUMULO ALTERNATIVO DI SUB UMANOIDI PALESTRATI?

Ed ha vinto la mano, la partita, battuto il banco giocando un sottovalutato asso, la carta “fidelizzazione”.

Ogni anno, il grande fratello italiano prende una manica di mediocri cervelli vuoti, li mette in una casa iper telecamerizzata per farli litigare ed accoppiare, tra una seduta di tapis roulant e una depurativa sauna evapora cervello.
Finita l’edizione si riaprono i provini per il nuovo branco di mediocri esseri medi, i beniamini della stagione passata tornano a essere mediocrini signor nessuno – fatta eccezione per chi tiene alla carriera e continua a offrire il proprio culo su di un piatto di platino analfabeta pur di rimanere ancora qualche istante al centro dei teleschermi di una nazione che ha perso ancor prima del rinascimento.

Jersey Shore benedice le vite di miloni di persone con gli stessi casi clinici da ben 5 stagioni.

5 anni.
Gli stessi oranghi!

Se la gente si affeziona a signori nessuno dall’oggi al domani, figurati se quei signori diventano qualcuno e rimangono “in pista” per 5 anni.

Stiamo parlando di idolatria pari a quella che avevano gli antichi greci nei confronti degli dèi.

I selezionatori di cast della versione nostr-ana non hanno ben chiaro cosa sia realmente interessante, prendono persone comuni, davvero davvero davvero comuni.

Al giorno d’oggi, essere comuni significa essere atomi fermi.

Stando alla fisica quantistica, il nucleo dell’atomo è vuoto; non è detto che debba essere anche noioso.
Il vuoto ha un fascino tutto suo.
In Italia no.
Nazione di evasori fiscali?
Evadiamo persino le leggi della fisica!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

I beniamini del Jersey sono megalomani – fomentati a dovere - , palestrati perdigiorno italo americani gonfiati della miglior specie - che mai sarà in via d’estinzione.

In dotazione nei loro cervelletti un solo, unico neurone, talmente palestrato da funzionare al posto degli altri miliardi (in questo caso inesistenti).

Prendete un neurone altamente palestrato, mettetegli sullo stomaco una tartaruga scolpita di addominali scolpiti da un Michelangelo bodybuilder (de no’ antri).

Fate finta che la tartaruga sia formata da triliardi di definite bozze e eavrete una mappa neurografica del sistema cerebrale dei fantastici animali da laboratorio protagonisti di JJJJERSEY SHOOOOREEE.

A jersey shore non esiste finzione; come potrebbero essere finti?
Sono così come appaiono dentro, fuori lo schermo.
Sono sempre stati così, dal momento in cui si sono incarnati in un corpo umano occupante suolo, consumante ossigeno del pianeta terra, fino ad oggi.

Per sempre.
Nei secoli dei secoli.

Amen – Ra.

Non c’è finzione: come si fa a far’ indossare una maschera simbolica a un tizio che non riesce a decodificare il significato di conccetti estranei al campo semantico degli attezzi da solarium?

Vedi loro così come sono (patetici, inutili, indegni alieni).
Nel “nostro” GF ci sono spontaneità e verità quanta ce n’é nella bibbia.

E non c’è azione.

I “gieffini” emettono suoni (“parlano”), scoreggiano, si allenano, mangiano, poi scopano.

Nel Jersey succede lo stesso, solo che è fatto con stile.
Lo stile unico di chi è vero.

N.B. : nel mondo dell’ego, essere veri è come essere tartarughe ninja.
IM-POS-SI-BI-LE.

Però è così fottutamente divertente!!!

E si menano ad ogni minimo screzio.

Da antologia la rissa tra “the situation” e quell’altro orango stronzo – non ricordo il nome.

The situation – verrà ricordato solo fin quando presenzierà regolarmente in tv, come tutte le “stelle” del grande e piccolo schermo – inizia a sbattere materassi e mobili poi, senza perdere la preziosa occasione, fa per togliersi la maglietta – quando si litiga, fondamentale è l’esibizione di un fisico scultoreo – , si scaglia contro il muro per dargli una testata, rapito dalla funesta ira dei più grandi guerrieri della mitologia mondiale.

Unico inconveniente: l’episodio succede a Firenza (Italia), ‘ove le pareti delle stanze non sono esattamente somiglianti a quelle alle quali s’era abituato nel Jersey, fatte di cartongesso - rompere un muro con una testata è sinonimo di mastodontica virilità.

The situation tiene alto l’onore, onorando l’appellativo che conquistò anni fa, cadendo a terra mezzo morto per la puttanata simil virile.

L’aspetto divertente, geniale, rivelatorio di questa intrigante cazzatella?
Se si guarda attentamente il filmato (www.youtube.com/watch?v=YFRSINPpJZ0) ci si accorge che the Sit’ sta facendo un grande sforzo a trattenersi dallo scoppiare a ridere.
Persino un essere simile, di tanto in tanto, riesce a rendersi conto delle cazzate che opera.

Un numero unico, degno di studio all’università, a differenza delle bambinate operate da quel sempliciotto di Pasquale che, anni fa, prendendosela con una soglia, lanciò la moda tormentone de “Fedro, la pòrt si è ròt”.

… fortuna che non guardavo mai la tv; di cose ne so.

Il problema è che certe cose le so, senza guardare la tv.

In giro si parlava/si parla solo di certe puttanate…

Quando vedo i miei beniamini “italo”americani seduti a tavola, miro alcoolici, bevande energetiche, beveroni proteici, ma non vedo l’acqua, così mi si apre una voragine d’amore incondizionato e la porto dentro tutto il giorno.

Quando li vedo farsi una lampada è come se mi esponessi ai purificatori raggi solari dell’equatore.

Quando vanno ad esibirsi in un locale, e si ubriacano – tanto per cambiare - mi ubriaco di buon umore.

Quando vedo i loro fisici, i tatuaggi, mi sento orgoglioso di essere italiano come loro.

Quando qualcuna cade (www.youtube.com/watch?v=q_9a_oujmVY&feature=related) io mi rialzo.

Mi fanno stare bene.

Sono i cofanetti in italiano.
Consiglio a tutti di investire 25,00€ più che bene.

Guardare Jersey Shore è una scuola di vita, meglio che andare ai ritiri spirituali di Fides Vita, segnarsi ai tornei di biliardino dell’Opus dei, spompinare qualche vecchiaccio per entrare in massoneria o studiarsi i libri di Osho.

“Un corso in miracoli” ha solo da invidiare a Jersey Shore.

E se non invidia, farebbe meglio.

Bella, ràga.
Ci si becca su FB.
O in giro.

Bella pe’ voi.

… e per quel porchetto del Redentore che non si dà na mossa a scatenare ‘sta cazzo di apocalisse.

Attendere il 21/12/12 è alquanto snervantello e, se la pippa dei maia fosse una boiata… sarebbe davvero snervante.

2 commenti:

poison86 ha detto...

"Ogni anno, il grande fratello italiano prende una manica di mediocri cervelli vuoti, li mette in una casa iper telecamerizzata per farli litigare ed accoppiare, tra una seduta di tapis roulant e una depurativa sauna evapora cervello."
questa è stata la parte migliore...non sono riuscita a trattenere le risate. Anche io ho visto quella puntata del JS ed è un programma che veramente stimo tantissimo. Geniale..come te che sei riuscito ad esporre tale genialità a parole.

Satana della m. ha detto...

haha mi hai fatto morire, hai fatto una analisi eccezionale!