lunedì 26 marzo 2012

CENTIMETRI UMIDI IN PROFONDITA' E LUNGHEZZA


LO STO LEGGENDO, E' SPETTACOLARE.
HITLER E' UNA PERSONA, UNA FIGURA CHE NON CAPIREMO MAI E POI MAI.
UTILIZZANDOLO COME PRETESTO\SPECCHIO CI PUO' AIUTARE A CAPIRE MOLTO DI NOI STESSI.
CONSIGLIO QUESTO LIBRO, "IL MISTERO HITLER" A TUTTI, SOPRATUTTO A CHI NON GLIENE FREGA NIENTE DI HITLER E DEL NAZISMO.
Questo è un libro sull'umanità, non su uno psicopatico con la faccia da pirla, tantomeno su un movimento politico di teste di cazzo esaltate e pelate che ancora oggi fa breccia nel cuore di parecchi robot rincoglioniti dall'odio e dall'ignoranza.



"IL SENSO DELLA VITA" DEI MONTHY PYTON: UNO DEI FILM PIU' DIVERTENTI, INTELLIGENTI, SPIETATI, RIVELATORI, BEN GIRATI E MONTATI CHE ABBIA MAI VISTO.
AS-SO-LU-TIS-SI-MA-MEN-TE (vabbè, abbiamo capito, sai dividere in sillabe, bravo!!!) DA VEDERE ("vedere" non lo sillabo, ok?).
ECCO.
PER-FET-TO-!-


IL MASSIMO DI "SESSUALITA'" CHE RIUSCIAMO A IMMAGINARE; PROBABILMENTE, NEANCHE TU ARRIVI OLTRE, "ANCHE SE NON TI SEMBRA"


Prendiamo forma nel sesso, nasciamo dal sesso, viviamo col sesso – i più fortunati - respiriamo sesso, desideriamo sesso ignari di cos’è, a cosa serve, come si faccia, quali siano i requisiti hardware minimi per poterlo sperimentare come una connessione senza beccarci virus.

Immagini, domande, perplessità.
Risposte inutili.
Domande sbagliate.

Approcciamo all’Arte Suprema come fosse una gara obbligatoria dove non c’è posto per secondi posti, pena la perdita dell’autostima, dell’amor proprio, della reputazione.
In mezzo a quest’oceano nero, chi riesce a godersi una bella scopata degna di tal’ nome?

Come fai a godere quando ti senti messo alla prova?

Possono riuscirci solo certi atleti.

Per fare l’amore basta averne da dare, ed essere pronti a riceverne. Elevata capacità muscolare, migliaia ore di allenamento alle spalle sono i requisiti di chi vuole andare alle olimpiadi.

Parlare di sesso è tabù come le omonime caramelle alla liquirizia: se ne parli troppo poi ti viene la diarrea. Aver paura di parlare di una pratica umana tra le più sacre è frutto di secoli di oscurantismo, immotivati sensi di colpa generati da menti spaventate dalla vita e dall’illusione di “Dio”.

In famiglia si preferisce spiegare come ci si deve comportare per vivere correttamente, cosa si deve fare per sedere tra le file dei giusti, venire rispettati ed essere ammirati.

Poi si bestemmia per i brutti voti e le bollette da pagare.

I genitori non spiegano nulla ai figli, preferiscono – come fu fatto con loro – inventarsi cazzate incasina psiche tipo la cicogna o i bebè nati sotto un cavolo.

- Perché i bambini appena nati sono sporchi di sangue?
- È perché il cavolo aveva il mestruo?

Probabilmente l’affamata cicogna (al cavolo) gli aveva dato un morso, prima di andare a fare le sue consegne a domicilio.

Maghi del computer usano il mouse come fosse un naturale prolungamento del braccio non sanno dov’è ubicata la “porta usb” dalla quale sono passati per venire a questo mondo di macchine, flautiste sanno suonare il piffero solo se è morto, palestrati si allenano sempre sempre sempre, persino quando si tratta di fare “altre” flessioni.

Lecito dirlo: non abbiamo capito un cazzo, la situazione non è per niente fica.

Associamo gli organi sessuali a “parolacce”, nessuno vuol sentire “volgarità”, tantomeno pensarle.

In condizione di doverlo mostrare senza vestiti, ci vergognamo del nostro corpo come fossimo assassini colti in flagrante poi, per giustificarci, tiriamo fuori la religione.

Penso che il dio narrato dalla teoria creazionistica non abbia creato Suo figlio in maglia e pantaloni a meno che, invece della cicogna, quel giorno fosse di pattuglia la gazza ladra.

In tal caso, spiegato il mistero del furto dei vestiti di Adamo e famiglia.

Eva vide il serpente e, priva di sigilli mentali scemi, ci si mise a parlare…
La metafora di Eva e la biscia tentatrice l’analizzerei pragmaticamente, proprio vogliamo essere realisti: fu tutto un altro parlare.

Anziché come interlocutore lo usò come microfono: se lo mise tuttu in bocca

Se vogliamo essere realisti non ci mettiamo a disquisire di favolette indottrina masse, affrontiamo il “problema” a viso aperto.

Comunque, una maledizioncina alla chiesa è lecito mandarla; la follia generatrice della radice del male se la ride lì, stravaccata tra le toghe nere che dalla notte dei tempi condannano simili argomenti (per penetrarne altri, che immancabilmente si traumatizzano).

Disconoscere il sesso è disconoscere la vita.

Ecco spiegate TUTTE le guerre; bucare un umano a distanza, secondo la nostra “logica”, appare più ragionevole e spontaneo che penetrarlo amorevolmente a distanza ravvicinata.

Siamo il frutto dei nostri pensieri. Occorre dargli una ripulita.

Ci sarà impossibile fare l’amore, fin quando saremo convinti che non ne abbiamo da dare.

Barattiamo un atto divino in cambio di inappaganti performance sportive, insoddisfacenti per ambedue le parti. L’uomo non sa cosa soddisfi una donna, cosa le piaccia, cosa le provochi un orgasmo. Non è in grado di toccarla, tantomeno accarezzarla, inquinato da follie insensate cagate fuori – e ampiamente condivise – da persone comuni, “medici” , opinionisti e personalità di “rilievo”.

Per l’uomo, il Punto G è un posto dove c’è ottima ricezione per il cellulare.

La donna è ignara dell’Energia femminile, si sta trasformando in un finto maschio superficiale, diventando peggio di un uomo - modello del cinema, rinnegando la natura che le è propria.

Condannati a un inappagante vita di ciack a vuoto.
Come per tutto il resto, dipende da noi.
È solo una scelta.

Difficoltoso, scegliere quando non si ha la più pallida idea di quanto ci si sia allontanati dall’Essenza del sesso, dei grandi miracoli che può far accadere nel quotidiano.

Fin quando rimarremo confinati nel falso, bigotto perbenismo dei nostri padri continueremo a vivere e scopare come lavoriamo, come ci alleniamo, come guardiamo svogliatamente un film noioso.

Non conoscere la propria natura ed essere incapaci di fare l’amore; sono queste la vera blasfemia, e le immonde volgarità che dovrebbero disgustarci.

lunedì 19 marzo 2012

NO, NON CI VOGLIO CREDERE... ESSU', DAI, PER FAVORE!


UN LIBRO CHE LASCIA IL SEGNO NEL SEGNO DEL SEGNO.
CONSIGLIATO A STOMACI BLINDATI E RINFORZATI.
E A CHI HA UNA PSICHE IN TITANIO













Ogni paio di mesi – più o meno – ci viene presentata una nuova moda.
Per moda intendiamo “come dobbiamo apparire per amarci ed essere apprezzati dagli altri”.

I termini “Moda” ed “estetica” vanno di pari passo, sono la stessa cosa.
Cambiasse mensilmente la “moda di pensiero” saremmo in sella – letteralmente – al cavallo dell’Evoluzione.

Il comune modo di pensare – cos’è giusto, cos’è sbagliato, cosa va, cosa è brutto – rimane immutabile, statico e stitico.
Cambiando mondo di vestirci, di acconciarci i capelli, crediamo di renderci la vita varia, colorata, trendy, casual, e altri puerili aggettivi banali.
Cazzate coniate in laboratorio per renderci come A LORSIGNORI GOVERNANTI fa comodo.

Siamo una massa grigia di coglioni tutti uguali, dentro e fuori.

Gli stilisti stabiliscono cosa sarà “in”, cosa “out”, così facciamo il diavolo a quattro pur di rientrare nei “canoni di normalità”. Vedessimo per strada, in ufficio, un uomo con la maglia della tuta, abbinata a pantaloni eleganti, subito penseremmo “è pazzo”.

Una mente un pizzico diversa penserebbe “Guarda che eccentrico” (difficilmente il termine “eccentrico” lo sentiamo in tv, perciò do per scontato che pochissimi lo conoscano e lo utilizzino).

Presuntuoso?

Il 90% di noi apprende, vive la vita attraverso la tv.

Le mode sono transitorie, mutano in continuazione poi spariscono. Magari tornano a distanza di decenni “modernizzate”, rese più intriganti agli occhi delle nuove generazioni.

Anche il nostro pianeta è transitorio nell’universo, costantemente soggetto a mutazioni.

E presto passerà di moda.
Con la differenza che non tornerà.

Una moda che a me sta particolarmente sui coglioni è scoppiata un paio d’anni fa.
In passato ci veniva dato qualche assaggio di una simile, particolare, sottile presa per il culo, ora è dappertutto.

Installare autovelox – sembrano distributori di caffè al gusto merda - è tra le più infantili manovre attuate dal regime per renderci sempre più schiavi impauriti.
Telecamere di sorveglianza, tutor, autovelox: strumenti per il controllo delle masse.
Con la scusa della “sicurezza nelle strade” il lucchetto alle nostre catene si fa sempre più stretto.

Grazie al nostro pieno consenso; siamo noi a richiedere più sorveglianza, maggiori controlli.

Vi pongo una domanda.

Se ve la siete fatta, e avete una risposta, vi prego di contattarmi.
Con una mano sulla coscienza, l’altra sul portafogli: sarei curioso di sapere chi è realmente convinto che un esercito di macchine fotografiche, installate ai bordi delle strade per immortalare gli automobilisti che guidano a velocità superiori rispetto quella stabilita come appropriata, possano aumentare la “sicurezza”?!
Su una strada il limite è 70Km/h. Ch’io sappia, fino a 10km in più (rispetto al limite) la macchinetta non si proclama Bresson della stradale e non scatta la dannata foto.

Da 11km in poi potrete dire “cheese” , sentirvi la trave del Sistema conficcata nel didietro.

70, 80 all’ora: dov’è il pericolo?

Posso squartare un ciclista anche a 50, dov’è il problema?

Dov’è la sicurezza?

Certo, se vi falciano a 60 dove il limite è 50, state pur certi che il trasgressore avrà la sua bella multa e giustizia sarà fatta.

Ve la godrete dall’aldilà.

Oppure, prendiamo le zone dove si può andare a 50Km/h.
Vi rendete conto cosa succederebbe se anche solo 10 automobili rispettassero il limite?
Si creerebbero file mostruose. I ritardatari, imbottigliati nel traffico impazzirebbero, qualcuno tirerebbe fuori un arma e farebbe giustizia a modo suo.
Purtroppo non avremmo la foto dell’assassino.
Propongo di applicare una targa sul volto di ogni patentato.
Non parliamo dei tratti dove si deve andare a 30; alcune auto ingranata la prima schizzano a 50 appena sfiori l’acceleratore.

Cosa dovranno fare per non prendere una multa, scendere e procedere a spinta?
Perché non installare dispositivi a radiofrequenza che, agendo sulla parte elettrica del motore, limitandone la potenza impossibiliteranno le automobili ad andare più veloce del dovuto?

Pensate che bello: avremmo tutti il pilota automatico.
Perderemmo una consistente fetta di libertà individuale; se è questo il prezzo da pagare per stare sicuri, perché no?

Ci stanno prendendo per il culo, spillandoci soldi con facilità unica.

Il dettaglio che mi fa più incazzare è come ci trattino da bambini scemi e ritardati.
Ci mostrano il lupo cattivo (le infrazioni) poi ci danno dei sistemi di difesa per non essere aggrediti (sorveglianza e controlli).

La sicurezza è un solo un'altra illusione con cui vi fanno fare ciò che vuole chi sta al potere.

Ci spaventano con pirati della strada, terroristi della viuzza, poi ci propongono una soluzione scema, limitante le libertà individuali, presentandocela come l’unica cosa da fare e noi a chiappe alte: SIIIIIIIIII, SIIIIIIICUREZZAAAAA, AHHHHHHHHHH.
Vi dico come stanno le cose. È facile saperle, basta fermarsi un attimo, osservare, analizzare la questione.

TUTTI NOI, nessuno escluso, potrebbe morire da un momento all’altro.

Nessun posto è sicuro.

I TERRORISTI, I COMUNISTI, I FASCISTI, I MAGHI, I CARTOMANTI, I TRUFFATORI DELLA DIETA A ZONA, GLI ALIENI, GLI SPIRITI MALVAGI, e i pirati della strada sono O-VUN-QUE.

Perché siamo noi, abbiamo il terrore di noi stessi.
Nessun luogo è riparo.

Decidete di chiudervi in casa perché lì non può succedervi niente?
Ok, vi do ragione un paio di consigli per stare ancora più sicuri.

1) Mettere agli spigoli di ogni mobile dei rivestimenti di gomma protettiva - se sveniste, potreste sbatterci una tempia, diventare tronchi umani vegetali, vivere il resto dei giorni mangiando omogeneizzati da una cannuccia mentre vi cagate addosso - , togliere immediatamente i tubi del gas (se scoppiassero?), smettere di passare lo straccio sul pavimento (sapete ogni anno quanta gente muore scivolando in casa?), togliere tutti i lampadari (se vi cadessero in testa fracassandovela?), staccare la corrente (ci metti un attimo a rimanere folgorato,), rimanere immobili sul divano (sperando che una scossa di terremoto non faccia crollare il tetto) respirando il meno possibile (in ogni casa è pieno di microbi, batteri, e in più sappiamo che i terroristi usano armi batteriologiche (ogni giorno a pranzo e cena, soprattutto su Retequattro e le altre maggiori reti televisive).

2) Per stare più sicuri nella sicurezza installate 1 telecamera (ALMENO UNA) in ogni stanza dell’appartamento: venisse giù il tetto, i soccorritori lo saprebbero, verrebbero a salvarvi a sirene spiegate.

Non morirete, sarete felici e liberi di tornare a vivere in un'altra prigione ancora più sicura.

Col sorriso in bocca e la sicurezza che non vi succeda niente di brutto.
Che non vi succeda NIENTE DI NIENTE.
Non vi succederà più niente.

Però, sapete come funziona con certe esperienze traumatiche.
Guardata la morte in faccia, non ti senti più sicuro come prima.

OPZIONE 3:
Potreste ingaggiare una guardia del corpo – sicuramente, molto presto, ci verranno fornite gratuitamente dallo Stato, per combattere l’inquinamento e il terrorismo – , un bestione esperto in tecniche di combattimento e di soccorso che vegli su voi e la vostra famiglia 24h al giorno, controllando cosa mangiate (sapete quante vittime miete il colesterolo alto?), controllando ciò che leggete (apprendere troppi concetti negativi fa cadere in depressione e la depressione uccide o porta al suicidio, che comunque non è un rimedio sicuro; se per sbaglio ti sparassi alle tempie, grazie alle telecamere arriverebbero i soccorritori, vi salverebbero condannandovi a vivere più cechi di adesso), controllando come vi sdraiate sul letto (anche rivestiti di plastica, gli spigoli dei mobili mietono migliaia di vittime ogni anno), controllando cosa sognate (recenti studi effettuati dalla NASA hanno dimostrato che i brutti sogni causano crisi epilettiche e fanno collassare il sistema respiratorio, e potreste morire soffocati, a meno che non ci sia qualcuno sul posto capace di staccarvi la lingua dal palato).

Lo so, ho detto una cazzata, perché 1 totale, infallibile, eterna sicurezza esiste.
Io so di sapere che l’unica sicurezza che ho è che posso essere SEMPRE sicuro di me stesso, di non avere paura di niente e nessuno.

Perciò, lo Stato può schiaffarsi quelle macchinette su per il culo.

L’impatto veloce azionerà il sensore del velox e scatterà una foto.

Quando andrà a pagare la multa per aver sorpassato il limite di idiozia, lo Stato guarderà le sue viscere, si accorgerà che è marcio, che ha il cancro, che sta per morire.

In tutta sicurezza.

lunedì 12 marzo 2012

... UN PO' DI SANA TRAGEDIA...









BEL LIBRO ITALIANO DEGLI ANNI 60.
CONTRIBUI' AD AIUTARE I GIOVANI, CRISTIANI ITALIANI A FARSI QUALCHE DOMANDINA TIPO: E SE TUTTO QUELLO CHE STIAMO VIVENDO NON FOSSE REALE?





Da anni sono smisuratamente affezionato al sito dell’Ansa, per il quale provo grande stima e, perché no, gli voglio bene più di quanto ne voglia a me stesso.

Come disse Giuliano Ferrara: “Non esagero”.

Ogniqualvolta sperimento in prima persona lo spiacevole inconveniente di potermi definire “in pace”, come scialuppa di salvataggio dal mostruoso, osceno oceano della pace interiore posso sempre ripiegare su quell’oasi di ristoro.

Basta una cliccata, tutto torna merdoso come prima, cioè allo stato naturale delle cose. E posso felicemente tornare arrabbiato, demoralizzato, spaventato, deluso, impotente.

Siamo stati creati per soffrire, vero?
È così che il buon dio, una mente superiore, ci ha creato; per stare male, no?
Bene.

Così vi voglio.
Guardate “Fight Club” ogni giorno, siate sessisti, xenofobi, razzisti, incazzati il più possibile, vedrete che il mondo diventerà un posto migliore, ancora migliore della miglioria che già è.

Siate come vi vuole il Sistema e tutto filerà liscio.
Giù per il culo di vostra madre.


Oggi sarò il vostro privato cicerone, per mano vi condurrò nel mondo dell’Ansa; dico “il mondo dell’ansa” perché i giornalisti creano un mondo inverosimilmente assurdo, scemo, insensato, violento, opprimente più di quello “reale”, e ce lo spiattellano di fronte agli occhi compiaciuti.
Con nostro pieno consenso, of course; sei tu a cliccare.

Se nel mondo succede davvero solo ciò che millantano Ansa e colleghi, così come ce lo fanno propongono ogni giorno, proporrei di attaccarci collettivamente al tubo del gas.

Quando non ci sarà più nessuno a leggere orribili, inutili “notizie” del cazzo, saranno costretti a rileggersele loro.
Il resto verrà da sé.
Da qualche parte la giustizia divina esiste.
Fidatevi: non è opera di dio.

Recessione tecnica: un modo tecnico per ricordarci tecnicamente che continueremo a prenderlo nel culo?
Anche Paganini, John Petrucci, Randy Rhoads erano tecnici, con la differenza che – per lo meno a me - lo toglievano, anziché spingerlo affondo.
Nell’era di internet s’è proprio ribaltato tutto.
Prenderlo in culo, a testa in giù, può essere elettrizzante.
Voi che dite?
Mettetevi in ascolto.
Magari non vi piace così come vi siete convinti.

Ahi, ahi, ahi, il prezzo della benzina s’è alzata.
Ho la soluzione: dovremmo tirare un atomica sull’Iraq, uccidere tutti i terroristi cattivi, farci mettere il microchip di nostra spontanea volontà, essere liberi di vivere consapevolmente da schiavi, nell’attesa che il governo si inventi altri modi per farci paura.
Non è la “fica” il vero motore del mondo.
È il terrore del terrore.
Meta-terrore.
Che bello vivere sulla Terra oggigiorno, non mi stanco mai di assaporarlo.

Non a caso la notizia successiva ci informa che adesso Obama farà giustizia!
Peccato che la “sua” giustizia – a parole - la manifesteranno sul piano materiale un pugno di ritardati tra i 18 e i 30 anni con la testa rasata e il cervello vuoto.

Obama godrà della “sua” spaparanzato nel suo mega appartamento presidenziale, facendosi spompinare da bambini e altre innocenti creature presidenziali.

Per fare giustizia, rendendo onore al significato alla base del termine, Barack dovrebbe ammettere pubblicamente che lui, tutti i suoi predecessori erano solo fantocci, uomini di paglia, impotenti pedine dei banchieri, poi capire che è uno schifo di burattino, infine farsi saltare il cervello in diretta.

Così poi potremo vendicare la sua morte bombardando un'altra nazione senza colpa.

Calderoli attacca Alfano: 'Voi state con la sinistra'. Bossi: 'E voi state con la massoneria, brutte teste di cazzo col cazzo moscio. Monti è un dramma come lo è stato il mio ictus, risponde solo alle richieste dell'Europa, delle banche, dei suoi confratelli, i quali si contattano con infantili simboli segreti da terza elementare. Faremo la Padania, costi quel che costi. Una volta fatta la Padania ci assicureremo che ogni padano si farà, in vena, ogni 5 ore, per mantenere la purezza del dna ariano padano.
La Russa: 'Carroccio corre da solo? Senatur ubbidisce a Roma'. Poi si riprende dalla sbornia di alcoolici e psicofarmaci, si guarda allo specchio, e si chiede: “Carroccio? Ma di che cazzo sto parlando? Inizio a confondere ciò che penso ogni tanto di mia spontanea volontà con quello che mi impongono di dire spacciandolo per miei pensieri personali. Devo farmi una lista, sennò farò ancora più confusionee”.
Pakistan: lei stuprata, lui con la faccia sfigurata dall’acido.
‘Sta notizia è vecchia, la sentiamo succedere da una vita.
Com’è possibile che nei paesi mediorientali, dove fanno la fame nera, che tutti abbiano facilmente accesso all’acido, al vetriolo, più che all’acqua potabile?

‘sta cosa puzza di metastasi.

Sarkozy:Francia forte, Europa da blindare.
Avrebbero dovuto blindare la troia di sua madre; coscienziosa, all’inizio lei voleva abortire con tutto il cuore, saggia santa donna.
Poi le hanno offerto un abbonamento vitalizio a “Tv sorrisi e canzoni”.
Nei suoi panni, mi sa che, sì, avrei fatto la stessa scelta.

Maltempo al sud: vento, pioggia, disagi.
Cazzi vostri, io abito dai padani!!!
Morite, brut’ terùn!!!

Turchia: 11 operai morti in un incendio. Sono state inviate ambulanze sul posto.
‘coddio, un modo così rivoluzionario per risolvere la situazione non lo si concepiva dai tempi della scoperta dell’acqua calda.
Gli orientali stanno tecnologicamente sincronizzandosi al nostro passo occidentale.
In maniera direttamente proporzionale le nostre notizie diventano sempre più talmente sceme, manipolatorie, che ormai penso che per fare il giornalista basti saper recitare a memoria l’alfabeto fino alla lettera “H”.

Maradona al fisco: Voglio chiarire.
Fisco: faremo un ispezione a sorpresa nelle sue narici.

Sevizie su di un bambino di 3 anni, arrestata la madre.
“Era solo per il suo bene”.
Assolta con lode!

AHAHHAAH, SIAMO ARRIVATI, LE PROFEZIE DI BILL HICKS E GEORGE CARLIN SI SONO AVVERATE.
In Cina reality show shock con condannati a morte giustiziati in diretta.

Di tutte le perversioni umane, quella del concetto di “Dio” è la più laida e schifosa, insieme all’icona della madonna, gran puttana – con tutto il dovuto rispetto per le prostitute venefiche che hanno partorito dopo essere state regolarmente scopate, come natura vuole, mica come la madonna.

L’inferno inventato dalla chiesa pedofila per spaventare i poveri ignoranti non esiste nel sottosuolo , è quissopra, sulla terra inquinata.
I sub umanoidi che concepiscono simili barbarie sono solo “dannati più degli altri dannati”.
Farete fatica a crederlo ma hanno tutto il mio perdono.
Per attuare una follia simile devi vivere una vita talmente schifosa, indegna, da non aver mai sentito manco per sbaglio pronunciare la parola “pace”, tantomeno sperimentarne la condizione.


Jonny Deep in un altro film di Tim Burton.
A sto punto, meglio comprarsi la parabola.
Dicono che i programmi in Cina stanno diventando interessanti…

Fukushima: 1 anno dopo la tragedia, invece di andare avanti, si mettono a ricordare la tragedia.
Mirabile esempio di come essere intrinsecamente teste di cazzo.
Li capisco; che vita sarebbe senza inutili sofferenze?
Continuate a pregare, e un'altra sciagura di cui lamentarvi arriverà.
E avrete altre occasioni per rimembrare pure quella.

UOMO NATO DONNA PRIMA MAMMA MASCHIO.
Dio porco nato morto da donna prima mamma di Giuseppe falegname tarlo?
Tutti quegli anni a scuola non potevano che servire per essere capace di decifrare notizie con titoli così criticamente, labirinticamente enigmatici.

Rihanna sexy per un nuovo spot di Armani Jeans.
Rihanna sexy… tolto l’essere sexy agli occhi di vuoti androidi, e rafforzare il falso, innaturale stereotipo di un femminile robotico, quale utilità può avere quella scrofa nel nostro universo?
Facesse come le sue colleghe, cioè fungere da incubatrice ambulante.
E anche se lo facesse, sarà la massima aspirazione a cui potrà mirare, se non si toglie dal cervello tutta quella spazzatura.
Proprio bello essere donna come lo è lei!
Sii donna : allarga le gambe, attendi la puzza di pesce, fa passare nove mesi, poi caga.

… un po’ pochino per le perfette creature-figlie di dio…
Magari sono io che sono un pelino ambizioso…

Mi ha proprio fatto bene visitare il sito dell’Ansa.

Sono pronto per affrontare una magnifica settimana odiando il prossimo, pregando satana con tutta l’anima affinché le favolette sceme scritte nel libro dell’Apocalisse non siano solo l’ennesima invenzione del Sistema dittatoriale pubblicitario mondiale per indurci ad ancor più terrore.

Essere umani in questo mondo è già terrorizzante di suo.
Perché affondare un infetto dito sporco dentro una spanata piaga purulenta?

Sarà che non tutti hanno gli stessi hobby.

A lunedì prossimo.

Ah, ho notato che quando divento “più spirituale”, le visite al mio blog calano, per alzarsi vertiginosamente quando mi cimento con l’immondizia come quella di oggi.

Ho paura che molti di voi presto si convertiranno all’Ansa.

Ognuno è libero di scegliersi il tumore grazie al quale schiattare.

Comunque, vi voglio bene lo stesso, miei avvelenati lettori.

A presto.

CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU

lunedì 5 marzo 2012

REMEMBERING&DISCOVERING


BETTER THAN DRUGS. TRY IT, IF YOU DARE!!!





http://www.youtube.com/watch?v=SWtxxZx0C5s


Stai per impazzire, è arrivato il momento, hai tutto il necessario, te ne vai, lasci tutto alle spalle.
Sei pronto per una nuova vita, hai tutto il mondo da scoprire. Girata la pagina con scritto “fine prima parte” hai altri centinaia di fogli bianchi.

Cazzate.

Lasci dietro solo il piano della materia. Dentro porterai sempre posti, suoni, colori, gesti, facce, personaggi dell’Atto I°.

E lu vìno.

Cazzo, quanto vino, abbiamo battuto alla stragrande i record epatici di tutti vacanzieri tedeschi sbarcati in Italy con le valigie piene di birra, cappellino idiota da idioti, sandali a dicembre, calzini ad agosto.

Pelosi, col pancione, si trascorrono addosso la giornata, immersi come strofinacci sudici in piscina, quando a tre passi dall’ingresso del villaggio turistico vasto e sconfinato s’agita il mare estivo.

Mi sono sentito/mi sento un po’ di merda ripensando a un mio Amico vero, al bello che è stato crescerci insieme tra gioie, sbornie, cose a tre – mai terminate - , pianti, dolori finiti persino in tribunale, noi due contro un pugno di teste di cazzo sbarcate da un'altra galassia (pietosa), in combutta con avvocati rettiliani semina parcelle nibiriane.

L’ultima visita nella mia terra d’origine, ove regnano bifolchi che, come avrebbe detto Bill Hicks, fosse ancora fisicamente tra noi, “non hanno ancora i pollici, s’accoppiano tra loro, ti presentano sorella, moglie, e davanti hai una sola donna, sono pochino indietro nella scala evolutiva”, non sono andato a trovare questo fratello perduto.

Non me la sentivo.
Si chiama Paura.
Il finto, errato motore del nostro mondo.

Probabilmente si è offeso, ha tutti i buoni motivi, mi sono comportato da stronzo egoista.
Non sto qui a giustificarmi; almeno una volta tutti avete avuto paura, sapete come funziona quando hai la tremarella, cento discordanti canzoni tutte insieme nella testa, culo stretto, cuore appoggiato alla gola.

Se non altro, il cuore non può uscirti dal buco del culo.
Certe atrocità avvengono solo nei romanzi di Palahniuk.

Chissà se alla fine Nantalia l’ha letto “Haunted” …

Chissà come te la passi, se te la spassi.

Dalle casse “best friend” di Ewan Dobson, manco a farlo apposta.
Come ieri dopo pranzo, un paio di lacrimucce.
Un altro paio.
Altre cinque, sei.
2+2+5+6 lacrimucce fanno un pianto, no?

Ne sono ancora in grado, significa che sono umano.
Umano e vivo.

Così ti saluto, vejo.
Tinto, tinto, chinga tu madre, boracho.

Ho passato sabato sera guardando “La musica nel cuore”.
L’avevo visto tempo fa, in condizioni spartane. Sentivo di doverlo rivedere.
In biblioteca hanno pochi film; coincidono con tutti quelli che mi interessano.

Davè davero, pazzesco.

D'altronde siamo noi a creare la nostra realtà.

Finito il filmone sono andato a dormire.

Sono uscito dal corpo.

Ero sobrio.
2 birre a cena non fanno testo, più che altro alimentano cirrosi.

La prima fase dei sonni intrapresi a stomaco strapieno – durante le proiezioni ho mangiato 1 pizza con melanzane e radicchio, ½ kg di insalata mista, 3 cetrioli - e lo ribadisco, sono ottimi anche da mangiare, fidatevi; per una volta provate a introdurli dalla bocca, non esistono solo per fungere da sostituti del datore di lavoro, dell’amante o dei genitori.

Hanno vietato l’erba.
Mica tutta.

Ieri sera ho fatto una grande scoperta, esiste altra erba allucinogena oltre la Marijuana, magari in questo momento ne avete il frigo pieno però la usate a piccole dosi solo per accompagnarci bistecche e cazzi vari.

Quando ero sul punto di entrare in fase REM Michael Stipe si sentì geloso dei cetrioli, disse che aveva perso la sua religione, che ero una persona automatica, fuori dal tempo, e col cazzo che standomi dietro m’avrebbe più concesso una nuove avventure in HI-FI.

Oltre il piccolo gioco semantico, torno sul letto, coperte intrise di sudore, brividi elettrostatici invadevano i tessuti di cui sono ricoperto, impregnando le coperte di incomprensibile liquida follia da sogno nel sogno, nel sogno.

Sono a casa di un amica; nella sceneggiatura del sogno vivevo lì.

Sento vociare, proviene da sotto casa. M’affaccio, un gruppo di ragazzi messi in cerchio sta suonando. Chitarre, bassi, amplificatori, una batteria in mezzo di strada.
Dal palazzo di fronte correndo esce un ragazzo incazzato, si fionda sulla band strillando. Come una morsa umana, il gruppo gli si stringe attorno , spintonandolo, dandogli pugni, calci rotanti stile van Damme in “Senza esclusione di colpi”.

Uno di loro diventa alto due metri, assesta un calcio volante alla mandibola del nemico, il poveraccio fa un volo cartoonesco a velocità accelerata, esegue una piroetta stile “Scott Pilgrim vs. the World” contorcendosi su sé stesso, si schianta contro il muro, scivola giù a rallentatore come la brioche che un compagno delle elementari – oggi vive in manicomio – schizzò sul muro dell’atrio mentre stava subendo una mossa di wrestling.

Mi percepisco nel letto.
Occhi serrati, vorrei aprirli, impossibile, pesano come la colpa dei genitori di Charles Manson.
Una pernacchia gracchiante.
Forte, assordante.
A sinistra.

Da uno spiraglio delle palpebre percepisco i contorni di un entità, sta fissandomi dallo spiraglio dell’armadio. Ruota, pernacchie assordanti s’abbassano di tonalità divenendo baritonali.

Una parte di me è in pericolo, dovrei avere paura. Sono solo inquieto.

L’armadio si apre.
Dentro ci sono io, mi sto guardando mentre dormo.
Ho il braccio teso, sotto le coperte, le sento appiccicate sulle nocche della destra, tesa come se stessi dando un pugno. Il cuore danza appesantito, quasi duole. Petto in fiamme, incapace di girarmi, paralizzato dalla testa ai piedi. Gli occhi focalizzano un amalgama di fuochi spumeggianti, vulcanici, colori simili allo shuffle random di media player (in modalità “lettore musicale”).

Il battito segue il ritmo della danza, colori, rette, sinusoidi all’interno dello schermo creano un enorme posto di blocco psicofisico emozionale.

Sono nel letto, nell’armadio e in piedi, a occhi chiusi.
Registro il mondo da sei occhi, percependomi ovunque. Sto andando di là, ho dimenticato di chiudere la porta d’ingresso.
Non lo faccio mai.
Ora mi sento in pericolo.

Apro guardandomi il braccio con un occhio solo, l’altro è sbarrato. Intorpidito, barcollo.

Sono a casa mia.
La porta d’ingresso è aperta.
Per le scale è buio.
Sono calmo.

C’è una presenza in sala.
Sono entrati.

Avanzo a passetti, controllare se ci sia qualcuno, se hanno rubato qualcosa - a parte computer e chitarre non c’è niente di valore.

Apro l’armadio, vado alla finestra, i musicisti sono scomparsi.
Luci di lampioni notturni illuminano la strada deserta.
Il cielo è spento.

Sotto le lenzuola ho freddo, sono agitato, sto parlando a distanza con la mia compagna, è al centro dell’enorme sala della casa di Tania. Discutiamo riguardo un diverbio avvenuto ore prima. L’io alla finestra sta soffrendo, vivendo come fossero sue le sensazioni provate da Elena, le quali si materializzano al centro della camera da letto sottoforma di astratta eppur geometrica porzione di spazio semi mobile circoscritta da contorni vaporosi neri, contemporaneamente dietro la testa di me affacciato alla finestra della sala, dopo aver chiuso la soglia d’ingresso, mi giro di scatto, altre pernacchie in camera, dove sono nel letto, solo, paralizzato, spaventato, smarrito.
Ubiquo.

Le pernacchie cedono il posto a una risata angosciante dietro il lato sinistro di Me nel letto, i brividi di terrore riescono farmi aprire gli occhi appena appena da scorgere i primi bagliori del nuovo giorno entrare a sprazzi dalle finestre.

I tre io si connettono telepaticamente, poi fisicamente, sentono un fuoco nel petto, la certezza di aver capito qualcosa di importante.

L’Uno, il Tutto, la comunione tra Me e i Me passati.

Si può aver paura di ciò che si è stati, talvolta ci si mette in condizioni di rincontrarsi per confrontarsi.

Situazioni di pericolo tendono a far riunire le masse, facendole sentire parte di un unico grande organismo coalizzato contro il nemico comune.

Solo ora, ricordo che fuori dalle scale… c’ero ancora io.

Non so quale io, non so spiegarmi perché anche quell’Andrea si fosse recato alla rimpatriata di maschere passate, anche perché non l’ho visto, l’ho dedotto successivamente.

La morale di questa storia sono due: molti di noi passano una vita senza neanche avere un vero amico (un abissale abisso separa i “conoscenti” dagli “amici).
Io ne ho avuti almeno 5, posso di essere più fortunato della fortuna.

E quando avete paura, o siete troppo in paranoia per contattare il vostro spacciatore, fatevi un giro al mercato ortofrutticolo, comprate un paio di chili di insalata.

Ne sono più che ben forniti.